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«Associazioni di volontariato fuori
dal servizio dei trasporti ospedalieri»

L'ANPAS MARCHE punta il dito contro gli Ospedali Riuniti per la gara d'appalto che avrebbe tagliato fuori le Croci. Antonello Maraldo, direttore amministrativo dell'azienda di Torrette: «Abbiamo agito secondo quanto dice la legge»

Andrea Sbaffo, presidente Regionale Anpas, con alcuni volontari

 

«L’azienda Ospedali Riuniti di Ancona estromette le associazioni di volontariato dai trasporti ospedalieri. Questo è il ringraziamento per l’impegno profuso in tutte le attività Covid-19». E’ questo il grido di protesta dell’Anpas Marche contro l’azienda di Torrette, ‘rea’ – sostiene l’associazione – di aver tagliato fuori le Croci presenti nei vari territorio dal servizio di trasporto in ambulanza. «Nelle ultime settimane – sostiene l’Anpas – in ogni occasione pubblica, il volontariato è stato ringraziato, osannato sino ad essere definito ‘eroico’ anche quando di eroico non c’è nulla nell’opera del volontario, ma vi è solo l’impegno disinteressato profuso da persone motivate per ragioni puramente etiche, e non viziate dallo stipendio o comunque da un qualsiasi tornaconto personale.  Per tutta risposta, rispetto all’abnegazione dimostrata (nell’emergenza Covid, ndr), l’azienda  Ospedali Riuniti di Ancona ha messo in piedi un discutibile e pasticciato affidamento del trasporto in ambulanza tagliando fuori di fatto le associazioni di volontariato dalla partecipazione ma soprattutto non rispettando la legge regionale vigente nelle Marche». Per il presidente Anpas Marche Andrea Sbaffo «sia nella normativa regionale, adeguata alle normative comunitarie europee che nel recente DLgs 117/2017 Codice del Terzo Settore , viene confermata la volontà politica di non dare in pasto al mercato servizi così particolari ed essenziali quali sono il trasporto di ammalati proprio per salvaguardarne le peculiarità servizi che avvengono anche in situazioni critiche e che necessitano di apporti molto qualificati, nonché della dinamicità necessaria per adattarsi alle diverse situazioni contingenti e che possono essere garantite tramite il fondamentale apporto del personale volontario, serbatoio inesauribile di risorse immediatamente disponibili».

Antonello Maraldo

Per l’Anpas l’azienda di Torrette «ha assoggettato l’affidamento del Trasporto Prevalentemente Sanitario al Codice degli Appalti, in totale difformità dalla L.R. 36/1998, e disattendendo senza alcuna giustificazione ed immotivatamente i regolamenti attuativi contenuti nelle Delibere di Giunta Regionale. Tale palese violazione del principio di affidamento incide direttamente anche sul costo del servizio».
Dall’altra parte c’è pure la risposta di Antonello Maraldo, direttore amministrativo Azienda Ospedali Riuniti, che spiega come sia stata comunque «indetta una procedura di gara di tre anni per tre servizi: servizio trasporto pazienti in ambulanza, servizio trasporto personale sanitario e il servizio trasporto materiale urgente sanitario e non sanitario. Il primo  ha carattere di prevalenza intendendosi l’incidenza economica rispetto al totale del fatturato. Abbiamo indetto una procedura di gara perché è quello che la legge ci impone di fare. Con il primo Covid entrato a Torrette il 25 febbraio, subentra l’emergenza Coronavirus e il tipo di contratto che si stava andando a sottoscrivere, per effetto della gara pubblicata prima di Covid, può diventare parzialmente inadeguato perché tutto il sistema di trasporti ha subito profonde modifiche dunque, abbiamo sospeso la nostra procedura in attesa che la situazione Covid possa delineare l’effettivo fabbisogno di Torrette». Maraldo ha poi detto che «dal primo maggio subentrerà (per la Gialla di Camerano e la Verde di Castelfidardo, ndr) la First Aid, che si è aggiudicata la seconda gara ponte per un anno, e il contratto è un contratto recedibile. In questo anno – conclude – contiamo di chiudere la gara alla quale mi auspico che partecipi anche l’Anpas». Insomma, Torrette non vuole «assolutamente favorire nessuno. Ci tengo poi assolutamente a dire che si ringraziano tutti coloro che hanno profuso nell’ambito del periodo del Covid l’impegno. Noi siamo grati a tutti ma in questa situazione vanno scollegati gli aspetti di umanità per i quali noi siamo più che grati, dagli aspetti che attengono alla legittimità dell’azione amministrativa che sono una cosa diversa e che non attengono ai singoli soccorritori o autisti, ma alle istituzioni per le quali questi lavorano».

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