di Giampaolo Milzi
Conerobus si rimodula in vista dell’imminente via libera alla ‘Fase 2’ e della diminuzione delle restrizioni per le attività di cittadini, esercizi commerciali e aziende. All’interno della società di trasporto «da giorni stiamo lavorando per identificare e adottare soluzioni nuove per tutelare al massimo, come abbiamo sempre fatto, gli utenti e i nostri lavoratori, nel rispetto della normativa nazionale» afferma Muzio Papaveri, presidente della spa partecipata del Comune di Ancona che gestiste il trasposto pubblico in tutta la provincia. Il numero uno dell’azienda si dice «pronto a ripartire e ricostruire il servizio», pur costretto col suo staff a ragionate «in base ad ipotesi, credibili, ma in attesa delle certezze contenute nel nuovo Dpcm della Presidenza del Consiglio» di alleggerimento del lockdown dal 4 maggio. Ecco alcune delle soluzioni già studiate da Conerobus col condizionale e da mirare via via dopo la fatidica data, un periodo per cui si stima un aumento dei passeggeri del 20-25% entro metà nuovo mese, e del 40% entro la fine dello stesso: intensificazione della frequenza di alcune corse, che dovrebbero essere più “gettonate”, come l’1/4 e l’1/3 (complessivamente piazza IV Novembre, viale della Vittoria, stazione FS, piazza Ugo Bassi, Tavernelle, Posatora) e quelle per e dalla Baraccola provenienti dal centro e da nord; potenziamento di alcune misure già adottate, come la linea per la Fincantieri al porto (in link con la stazione FS) e il servizio corse a chiamata per e da luoghi particolari, come ospedali e stazione e siti di servizi essenziali; intensificazione della igienizzazione dei mezzi, sia nella parte riservata al conducente, già separata da una catenella, che in quella per i trasportati, e prosecuzione delle misure di sanificazione all’interno del sito aziendale, compresi gli ambienti di lavoro.
«Naturalmente siamo già attrezzati per continuare a fornire il personale, autisti compresi ovvio, di mascherine e guanti» sottolinea Papaveri. Il quale apre una parentesi, non scontata, relativa ai controlli a bordo sui distanziamenti dei passeggeri, che tra l’altro dovranno indossare mascherine e probabilmente guanti, per scongiurare eventuali sovraffollamenti. «Controlli necessari, ma per legge non spettano all’azienda. Certo, il nostro personale starà molto allerta, ma mi auguro l’apporto delle forze dell’ordine, alle quali va questa competenza». La dirigenza di Conerobus, del resto, e in prospettiva dell’ok alla ‘Fase 2’, ha tenuto conto dei suggerimenti e delle richieste presentate la settimana scorsa dal personale, a cominciare dai conducenti, così come dai sindacati, come quella relativa all’aumento delle corse dell’1/4 e 1/3. Su questo fronte non si parte da zero. Perché un minimo aumento dell’utenza si è già verificato, nei nodi strategici di piazza Ugo Bassi e della stazione. E nei casi in cui c’è stata più affluenza a bordo gli autisti, in collegamento con la centrale operativa, hanno ottenuto corse suppletive. Più controversa la richiesta dell’affiancamento di un altro autista (o dipendente) al conducente, un secondo addetto posizionato in uno dei sedili dietro la cabina di guida. Papaveri: «Per questo il forse è d’obbligo. Certo, servirebbe a rendere più efficaci i controlli, anche per i biglietti, e soprattutto per verificare quando e se occorre potenziare certe linee. Tutto dipenderà dai risultati che ci darà la nostra costante opera di monitoraggio del traffico e dell’utenza. Ad esempio, escludo che si renda necessario per i bus di collegamento col polo universitario di Monte Dago, che resterà chiuso. Mentre potrebbe esserlo per l’1/4 e l’1/3».
Già, l’aumento del traffico. Le proiezioni ci sono. «Prevediamo un aumento graduale e limitato, perché la gente avrà nella prima fase ancora paura di prendere il bus per timore di contrarre l’infezione e moltissimi preferiranno optare per l’auto privata. Ecco, una delle nostre sfide è riconquistare la fiducia dell’utenza» chiarisce il presidente di Conerobus. La paura di contrarre l’infezione, assieme ai limiti imposti dal “lockdown” hanno determinato un calo medio del 90% del numero dei passeggeri, rispetto al marzo 2019, lo stesso più o meno per le linee extraurbane. Anche per queste si prevedono una ripresa graduale ed eventuali potenziamenti di corse da e per Stazione di Osimo e Falconara Marittima-Castelferretti. Dal punto di vista politico, le parole dell’assessore comunale ai Trasporti, Ida Simonella: «Si farà tutto ciò che deve essere fatto per assicurare massima sicurezza e tutela della salute pubblica, in base alle stime di incremento della richiesta del servizio per riprogrammare le corse e alle indicazioni provenienti dagli incontri tecnici in Regione». Papaveri ha già partecipato, assieme ad altri presidenti di aziende di trasporto pubblico, ad una video-conferenza con funzionari del settore Trasporti della Regione, appuntamento che si ripeterà la prossima settimana. Infine, ciò che è stato fatto per riconfigurare l’organico e, in prospettiva, per rafforzarlo. «A seguito dell’ordinanza n° 8 del 13 marzo emessa dal governatore delle Marche, Ceriscoli, si è limitato del 50% il servizio bus urbano e del 63% quello extraurbano. – ricorda Papaveri – Ciò, di riflesso, ci ha portati ad una riduzione del personale, pari a 450 dipendenti, tra il 30% e il 40%, a seguito di fruizione di giorni di ferie arretrati, all’uso del fondo bilaterale di solidarietà previsto per aziende come la nostra, che equivale alla cassa integrazione, alla internalizzazione di tutte le attività nella nostra officina stoppando tutte le commesse esterne, al massiccio uso dello smart working da casa anche per il personale amministrativo. Via via, per far fronte alla ‘Fase 2’, ci sarà una inversione di tendenza».
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