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Vigilanza e sicurezza:
guardie giurate al ‘servizio’
di ospedali e operatori sanitari

CON L'EMERGENZA COVID hanno garantito un presidio fisso al Carlo Urbani, all'ospedale da campo della Marina Militare e al nosocomio di Chiaravalle. Tante le occasioni in cui sono state chiamate a intervenire

Un’auto della Vedetta2/Mondialpol

 

di Talita Frezzi

Nei giorni scorsi le guardie giurate della Vedetta2/Mondialpol spa di Jesi sono intervenute al pronto soccorso dell’ospedale “Carlo Urbani” perché una donna di Fabriano, arrivata completamente ubriaca, ha aggredito un’infermiera che cercava soltanto di farle un prelievo. Un intervento in extremis che ha limitato i danni. E’ questa l’altra faccia del lavoro delle guardie giurate della Vedetta 2/Mondialpol spa.  Le pattuglie dell’istituto di via Pastore, durante l’emergenza del Coronavirus, hanno assicurato il controllo e la sicurezza del Carlo Urbani di Jesi, dell’ospedale da campo della Marina Militare e dell’ospedale di Chiaravalle. Un piantonamento fisso armato notturno che ha assicurato una copertura dalle 22 alle 6 con una presenza fissa al triage e una ronda di pattuglia per la città per portare avanti i compiti ordinari dell’istituto di vigilanza. Stesso servizio  garantito all’ospedale di Chiaravalle, riservato per disposizioni regionali, al ricovero dei soli pazienti Covid. Il piantonamento dell’ospedale è un servizio partito lo scorso anno, a seguito dei numerosi episodi di violenza ai danni degli operatori sanitari. Oggi, con l’emergenza Coronavirus e le conseguenze anche sullo stress e la stabilità emotiva delle persone, questa presenza rassicurante si è resa ancora più necessaria.  «C’è stato chi ha strattonato l’infermiere del triage e chi è scappato a gambe levate dal pronto soccorso per la paura di essere stato contagiato – raccontano le guardie giurate – chi, ubriaco, ha rifiutato di essere visitato e se l’è presa con i medici e gli infermieri, chi è stato portato perché fuori di sé per qualche abuso. Ogni situazione è diversa. Ma noi siamo comunque pronti a intervenire, per calmare gli animi laddove necessario e per aiutare medici e infermieri a ristabilire il controllo, grazie a un presidio fisso al triage e alla pattuglia che in caso, potrebbe intervenire a dare rinforzo. Anche questo rientra tra i nostri doveri, visto che siamo in prima linea. Ci affianchiamo alle forze dell’ordine cercando di fare la nostra parte specie in questo periodo così difficile, certo anche noi con tutte le difficoltà del caso e tutti i presidi di protezione personale, perché a casa ci aspettano le nostre famiglie».



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