L’istituzione di un fondo di emergenza regionale per lo spettacolo dal vivo con cui sostenere, tra le altre cose, i lavoratori intermittenti a chiamata dello spettacolo marchigiani esclusi finora da ogni sostegno nazionale e interventi per l’adattamento dei luoghi di spettacolo secondo le norme anti-contagio che saranno vigenti nella fase 2; il mantenimento per gli enti di spettacolo, anche per l’annualità 2020, dei livelli di contribuzione regionale 2019 e dei contributi regionali per la progettualità speciale; il reperimento di fondi europei residui a livello regionale da investire nel rafforzamento del sistema; l’attivazione di misure specifiche di sostegno alla liquidità per gli enti di spettacolo, indipendentemente dalla loro forma giuridica, e di accelerazione dei finanziamenti comunitari di cui essi sono beneficiari. Sono queste le prime linee guida pensate dalla Regione e dal Consorzio Marche Spettacolo per salvaguardare gli eventi dal vivo, compromessi con l’emergenza Covid. Il Consorzio riunisce 41 soggetti dello spettacolo dal vivo di varia natura e dimensione. Vi operano stabilmente circa 6mila persone, con un fatturato complessivo di circa 41.500.000 euro e da cui confluiscono nella nostra regione, grazie al lavoro degli enti, circa 6.500.000 euro a valere sul Fus – Fondo Unico per lo Spettacolo. Nel breve termine, le linee di intervento allo studio riguardano la realizzazione di una strategia di sistema che coinvolga le Fondazioni Bancarie e Fondazioni private e il riorientamento della nuova programmazione europea, tenendo conto delle caratteristiche e dei fabbisogni dei soggetti da attivare e sostenere. Si tratta, nel loro complesso, di interventi miranti a salvaguardare un’infrastruttura culturale che difficilmente potrebbe essere ricostruita e che potranno contare sulla presenza di uno strumento unitario di supporto e coordinamento qual è il Consorzio Marche Spettacolo.
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