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Parrucchieri ed estetisti,
si riparte con le barriere paraschizzi
«Prova superata brillantemente» (Video)

ATTESA - La Regione punta a riaprire il 18 maggio. Il protocollo è stato sperimentato questa mattina. Il presidente Ceriscioli: «Vediamo se si può anticipare ancora». L'assessore Bora: «Questa simulazione è la prima in Italia, possiamo fare da apripista». Il direttore Nadia Storti: «Segnale importante sia da un punto di vista sociale che economico»

Un momento della simulazione nel centro estetico Stefania Team

 

«Prova superata brillantemente, le dimostrazioni di questa mattina hanno messo in evidenza un livello di attenzione notevole che deve essere lo standard per la ripartenza». Così il governatore Luca Ceriscioli al termine delle prove generali in due saloni di parrucchieria ed estetica (Amoa  e Stefania Team) di Ancona per arrivare alla riapertura di questo genere di attività. L’ipotesi sin qui è che possano ripartire il 18 maggio. Dalle barriere di plexiglas (non obbligatorie), all’eliminazione di alcune postazioni e posti al lavaggio, dai guanti e mascherine obbligatori per cliente e parrucchiere, alla visiera paraschizzi durante il lavaggio, alla sanificazione di locali e strumenti, all’appuntamento obbligatorio e a percorsi precisi per i clienti: sono tante le attenzioni che sono state messe in atto questa mattina nella simulazione, trasmessa in diretta anche da Mattino Cinque (leggi l’articolo), su come potrà essere l’attività di chi lavora a contatto con le persone che si è svolta in due saloni a cura delle associazioni di categoria Confartigianato e Cna.

Erano presenti il presidente Luca Ceriscioli e l’assessora Manuela Bora. I tecnici della Regione, il direttore generale dell’Asur, Nadia Storti, e i vertici regionali delle associazioni di categoria hanno operativamente verificato la validità delle disposizioni anti Covid-19, codificate da un protocollo d’intesa che, una volta firmato il decreto attuativo, potrebbe consentire di anticipare nelle Marche la riapertura delle attività rispetto alle indicazioni nazionali. In seguito alla stesura concordata del protocollo, le associazioni di categoria hanno individuato due saloni per lo svolgimento della prova. «Ieri il ministro Boccia ha fatto un’apertura importante sul 18 maggio, noi ci siamo – ha detto Ceriscioli -, vediamo se c’è possibilità di anticipare ancora». Il presidente Ceriscioli ha partecipato alla verifica nel salone Amoa di via San Martino e l’assessore alle Attività produttive Bora a quella successiva che si è svolta nei locali del salone Stefania Team in via Cristoforo Colombo.

Luca Ceriscioli durante la simulazione trasmessa a Mattino Cinque

«Prova superata brillantemente – ha detto il presidente Luca Ceriscioli – perché vedo dispositivi di sicurezza, cartellonistica informativa e strumenti per la sanificazione. Le dimostrazioni di questa mattina hanno messo in evidenza un’attenzione e un livello notevole, che deve essere lo standard per la ripartenza, con la consapevolezza per noi importantissima, che per riaprire bisogna trasmettere sicurezza, ai clienti e agli operatori. Le linee guida non esprimono la volontà di ostacolare le attività, ma piuttosto di creare un percorso con le giuste indicazioni giuste. Per la realizzazione di questo protocollo abbiamo agito in sinergia con le associazioni di categoria e la parte sanitaria. A questo punto la nostra responsabilità è di garantire che il livello dei contagi non cresca, la ripartenza di quella curva non ce la possiamo permettere».

L’assessore Manuela Bora

È da fine aprile che le associazioni di categoria «hanno chiesto un incontro urgente alla Regione facendo presente che stavano già lavorando su un protocollo di sicurezza e che c’erano già tutti i presupposti per poter ripartire – spiega l’assessore Bora -, quindi abbiamo cominciato insieme con loro, abbiamo coinvolto l’ufficio Igiene della Regione, che ha dato un contributo molto importante. Abbiamo deciso di sperimentare questa simulazione dal vivo visto che non ce n’erano altre a livello nazionale e così la nostra regione può funzionare da apripista per vedere se il protocollo funziona effettivamente. Oggi direi che la simulazione è andata molto bene, per cui partirà una campagna di informazione su tutto il territorio regionale».

Nadia Storti

«Sono molto soddisfatta – afferma il direttore generale Asur Nadia Storti – perché questo è il frutto del lavoro svolto insieme tra le categorie, la Regione, l’Asur, i servizi competenti. Abbiamo insieme costruito un protocollo che possa dare sicurezza sia ai lavoratori, sia ai clienti. Nel sistema che abbiamo creato non ci sono controllato e controllore, ma c’è la volontà di tutti di far ripartire questa nostra regione e questa nostra economia. E’ un segnale importante sia da un punto di vista sociale che economico».

Il protocollo si declina così: durante la fase di emergenza e fino a nuove disposizioni, per evitare gli assembramenti delle persone, l’orario di lavoro si svolgerà dalle 8 alle 21,30, con possibilità di estenderlo anche nei giorni festivi e su turnazione. Le attività si organizzeranno esclusivamente su appuntamento, sempre con il rispetto delle distanze di sicurezza e con l’uso di appropriati dispositivi anti contagio. Sarà obbligatorio l’uso della mascherina chirurgica per il lavoratore e per il cliente, con scrupolosa cura per l’igiene delle mani. Ogni dipendente seguirà e gestirà lo stesso cliente in tutte le fasi. Sono previste disposizioni specifiche per i saloni di acconciatura che non dispongono di spazi chiusi in cui ospitare un solo cliente per operatore. Misure aggiuntive varranno per i centri estetici, come l’utilizzo di scarpe, camici, teli monouso, mascherine a presidio medico e un’accurata sanificazione dei lettini.

 (Ultimo aggiornamento alle 17)

 

 



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