Si svolgerà oggi la doppia simulazione in un centro estetico e in una parrucchieria di Ancona. Sarà un banco di prova dal quale dipenderà la decisione relativa alla data di riapertura, in un primo momento indicata per le Marche al 14 maggio. Poi lo slittamento della simulazione ha fatto pensare ad uno slittamento anche della riapertura al 18 maggio. Alla prova parteciperanno oltre al presidente Luca Ceriscioli e alla direttrice dell’Asur Nadia Storti, i rappresentanti delle associazioni di categoria Confartigianato e Cna. Al vaglio il protocollo di sicurezza che contiene tutte le indicazioni sulle misure da adottare per riprendere l’attività con la massima attenzione alla salute dei clienti e degli operatori.
«A poche ore dalla prova di simulazione in programma stamattina, metteremo immediatamente i nostri microfoni accesi davanti a chi era presente, in modo da avere in anteprima assoluta i riscontri delle autorità sanitarie e della Regione Marche». Ad annunciare un video incontro aperto a tutti e dedicato interamente a chi offre servizi alla persona, agli acconciatori ed alle estetiste, è Cna che ha organizzato per oggi alle 17 sulla piattaforma Zoom un appuntamento cui saranno presenti Riccardo Battisti (Cna Benessere Marche), Federica Carosi (Cna Benessere Macerata Fermo), Francesco Polini (Area Ambiente e Sicurezza Cna Servizi imprese srl). La registrazione integrale del video-incontro sarà disponibile sul sito di Cna Macerata e sui canali social, youtube e facebook, dell’Associazione. Nel frattempo, l’associazione comunica i dati di una recente indagine svolta su 14mila imprese italiane. «Tra i settori che saranno maggiormente colpiti dalla crisi scaturita dalla pandemia di Coronavirus ci sono i servizi alla persona – sottolinea Cna -. Acconciatori ed estetiste, tatuatori e barbieri, compaiono in cima al lungo elenco di mestieri con numeri che non lasciano dubbi. Il 77,6% (66% nelle Marche) ha già fatto ricorso, o si appresta a farlo, degli ammortizzatori sociali disponibili, di cui due terzi (51,8% nelle Marche) con sospensione a zero ore. Il 94,8% delle attività del settore benessere nelle nostra regione conta di avere effetti molto negativi da questa crisi: il 56,7% teme un rallentamento e una riduzione dell’attività, il 38,1% maggiori costi di gestione. Le stime delle perdite per questo settore rispetto all’anno scorso sono in media del 52,2%, oltre metà del fatturato perso. Nonostante questa sia una tipologia di attività che per sua natura è particolarmente attenta ad applicare le massime misure sanitarie di igiene e sicurezza anti-contagio, e questo già prima del Coronavirus, nessuno ad oggi sa cosa dovrà fare esattamente per rispettare norme e protocolli necessari per poter riaprire l’attività».
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