Pronto il decreto rilancio con 55 miliardi di euro di incentivi. Il premier Giuseppe Conte in videoconferenza stampa ha annunciato gli aiuti in arrivo dal governo per imprese, commercianti, lavoratori, famiglie. «Vi posso assicurare che ogni ora di lavoro pesava perché sapevamo di dover intervenire quanto prima. Abbiamo impiegato un po’ di tempo ma posso assicurarvi che non abbiamo impiegato un minuto di più di quello strettamente necessario per un testo così complesso» ha premesso il premier Conte. «Il decreto Rilancio arriverà in Parlamento. Con le forze di maggioranza ma spero anche con l’opposizione mi auguro che il decreto possa essere migliorato. Introduciamo misure di rilancio e sostegno alle imprese per una pronta ripartenza – ha precisato Conte -. Aiutiamo le famiglie che hanno figli, abbiamo un reddito di emergenza (della durata di due mesi, da 400 a 800 euro, ndr).
Per i lavoratori le risorse sono cospicue, sono pari a 25,6 miliardi di euro. Introduciamo misure di rilancio e sostegno alle imprese per orientare l’economia ad una pronta ripartenza. Ci sono 15-16 miliardi alle imprese – ha proseguito il premier – che verranno erogati in varie forme dalle più piccole fino alla possibilità di capitalizzare le più grandi. Tagliamo in pratica 4 miliardi di tasse per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato. Per le più piccole ci saranno anche indennizzi a fondo perduto. Via la prima rata dell’Imu per alberghi, pensioni, stabilimenti balneari, abbiamo sconti fiscali per ristoranti, teatri, tutti quegli esercizi aperti al pubblico che dovranno adottare la normativa anticovid. Per bar e ristoranti, grazie alla collaborazione con l’Anci, non ci sarà da pagare la Tosap». Per «gli autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni separate Inps arriveranno 600 euro subito, perché saranno dati a chi ne ha già beneficiato . ha detto Conte -. Spero possano arrivare nelle prossime ore, quando il decreto andrà in Gazzetta ufficiale, poi ci riserviamo di integrarli con un ristoro fino a mille euro. Abbiamo pagato l’85% di cassa integrazione, quasi 80% di bonus autonomi, misure per 4,6 milioni di lavoratori. Abbiamo lavorato per rendere meno farraginosi i passaggi e confidiamo di recuperare il tempo perduto, avendo snellito la procedura». Su questo punto il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha annunciato al termine che la «semplificazione e l’accelerazione delle procedure per la concessione della Cassa integrazione in deroga entrano nel decreto rilancio», procedure più snelle secondo l’accordo che è stato preso con le Regioni.
Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, per quanto riguarda gli incentivi alle imprese, ha spiegato: «Per le imprese dei settori ricettivi per affrontare le spese per adeguarsi ai nuovi requisiti stanziamo ben 2 miliardi. Sosteniamo famiglie e imprese in un momento difficile, ma anche gettiamo le basi per la ripartenza e la ripresa. Mi piace che nel Dl Rilancio ci sia un sostegno al reddito per tutti quelli che non ce l’hanno per colpa del coronavirus – ha sottolineato – ma anche che ci sia il maggior finanziamento della storia all’Università e alla ricerca, per finanziare il nostro domani e non solo il presente». Le banche saranno più veloci nel concedere i prestiti garantiti dallo Stato. E il ristoro diretto alle imprese, fa sapere Gualtieri, arriverà a giugno insieme al «mancato pagamento dell’Irap. E’ perfettamente vero che nei prestiti alle piccole imprese c’è stata troppa lentezza da parte delle banche, non siamo stati affatto contenti. In alcuni casi ci sono volute poche ore, in altri diversi giorni: le norme consentono erogare i 25mila euro in 48 ore – ha precisato -. Con questo decreto e con la conversione del dl liquidità ci saranno nuovi emendamenti per rafforzare il provvedimento e rendere più celere la concessione liquidità». Il decreto Rilancio stanzia «6 miliardi» per gli indennizzi alle imprese che fatturano da zero a 5 milioni di euro e che hanno avuto un calo di fatturato del 33%. Una accelerata.
Ci sono poi 1,4 miliardi per università e ricerca e l’assunzione di 4mila nuovi ricercatori e per la sanità «c’è un intervento cospicuo, pari a 3 miliardi e 250 milioni» ha detto Conte. «Tre miliardi e 250 milioni sono un investimento cospicuo: di solito per mettere insieme per la sanità una cifra simile ci volevano mediamente 2-3 anni. Queste risorse saranno investite prima di tutto per rinforzare la nostra rete territoriale. La rete sanitaria sul territorio è stata la chiave per affrontate questa epidemia – ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza –. Mettiamo in campo 9.500 infermieri con la figura di infermiere di comunità, e investiamo sui servizi domiciliari. Con il dl Rilancio sono previste altre 4.200 borse per le scuole di specializzazione in medicina, in collaborazione con il ministero dell’Università. Con gli stanziamenti previsti dal dl Rilancio, i posti in terapia intensiva “aumentano del 115%: si passa così stabilmente dai 5.179 posti prima dell’emergenza pandemica ad oltre 11mila posti».
Altro punto la regolarizzazione dei migranti, inserita nel decreto: «Da oggi gli invisibili saranno meno invisibili – ha detto il ministro all’Agricoltura, Teresa Bellanova – Da oggi vince lo Stato perchè è più forte della criminalità e del caporalato». Al settore vanno 1 miliardo e 150 milioni di euro per sostenere la filiera agricola. «Gli interventi saranno finalizzati ai settori che hanno più sofferto, il florovivaismo, gli agriturismi, la filiera del vino» ha spiegato Bellanova.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati