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Gestione emergenza, Covid Hotel e Fase 2,
Mangialardi: «Ecco tutto quello
che abbiamo fatto per i cittadini»

IL PUNTO del sindaco sugli ultimi sue mesi: dai tamponi fatti (1.173 per 253 positivi), alla solidarietà dimostrata dai senigalliesi per aiutare l'ospedale cittadino, passando per le misure straordinarie pensato per far riattivare il comparto turistico

Maurizio Mangialardi

 

Con la progressiva riduzione dei contagi e la riapertura ormai prossima di molte attività economiche, anche Senigallia si avvia a entrare verso una nuova fase dove, ferme restando tutte le precauzioni e le indispensabili limitazioni volte a evitare una recrudescenza dell’epidemia, sarà possibile ritornare lentamente alle quotidiane abitudini. A tal proposito, il sindaco Maurizio Mangialardi ha inteso fare un bilancio delle azioni messe a punto nel corso degli ultimi due mesi e mezzo per far fronte alla crisi sanitaria e del suo impegno politico-istituzionale sia come sindaco di Senigallia che come presidente dell’Anci Marche. «Anzitutto – ha affermato Mangialardi – va sottolineato che la lotta al Covid-19 non è affatto terminata. In totale, dal 22 febbraio all’11 maggio, a Senigallia sono stati eseguiti 1573 tamponi, dei quali 1320 sono risultati negativi. Dei 253 soggetti affetti da Covid-19 138 sono guariti, 81 sono ancora oggi positivi, mentre purtroppo 34 sono deceduti. Stiamo pian piano uscendo dall’emergenza, ma è chiaro che dobbiamo comunque continuare a essere prudenti di fronte a questo subdolo nemico. Un bilancio di questi due mesi non può che partire dal ringraziamento a tutto il personale sanitario del nostro ospedale, che con passione, professionalità e grande disponibilità ha saputo mettersi al servizio non solo dei nostri concittadini, ma dell’intero territorio regionale, diventando un’avanguardia per fronteggiare efficacemente il Coronovirus. L’ho già detto nei giorni scorsi e torno a ripeterlo per quanti fanno ancora finta di non comprendere: il nostro nosocomio non era in discussione prima della crisi sanitaria, tanto meno lo sarà dopo aver dimostrato di saper rispondere ai bisogni della collettività nella fase acuta dell’emergenza come nella quotidiana attività».

L’ospedale di Senigallia

«Ancora una volta – sostiene il Mangialardi – come avvenuto in altri difficili momenti, il Comune ha potuto contare sulla collaborazione di due strutture fondamentali per esperienza, responsabilità e sensibilità come la Caritas e la Croce Rossa Italiana, a cui si sono aggiunte altre realtà del volontariato incluse nel nostro sistema di Protezione civile come i Falchi della Rovere, la Società di Salvamento, il Cngei e l’Associazione Nazionale Carabinieri. Attraverso appositi protocolli sottoscritti con l’Amministrazione comunale, seguiti dal consigliere delegato Maurizio Perini, queste forze hanno offerto servizi essenziali per la nostra comunità impiegando quasi 200 volontari». Complessivamente sono state 1472 le telefonate ai numeri verdi istituiti, 454 le spese a domicilio consegnate, 253 i pacchi viveri del progetto Spesa Sospesa, 335 i pacchi di medicinali, 9 le chiamate di ascolto e 35 quelle di sostegno psicologico. Tali azioni sono state rese possibili da vari protocolli siglati dall’Amministrazione comunale con Caritas, Croce Rossa Italiana, Coop Alleanza 3.0, Rotaract e associazione “Giuliano Rosa”. Tra i vari accordi c’è stato anche quello siglato con l’associazione Sguinzagliati e l’Associazione Nazionale Carabinieri per la cura degli animali d’affezione di proprietà di persone malate o sottoposte a quarantena. Tra le attività svolte hanno figurato anche l’avviso alla popolazione con altoparlanti, il controllo del territorio, la consegna dei buoni spesa e l’assistenza ai punti Diagnostic Drive Through per lo svolgimento dei tamponi nei pressi dello stadio Bianchelli. Un altro importante capitolo è stato quello che ha riguardato il sostegno alla popolazione colpita economicamente dall’emergenza Covid-19 con l’erogazione di buoni spesa volti all’acquisto di generi alimentari e di prima necessità: «Complessivamente abbiamo distribuito 432 mila euro stanziati dal Governo a ben 1858 nuclei familiari, operando con la massima celerità e trasparenza. Per quanto concerne Senigallia sono stati erogati buoni per circa 236 mila euro che hanno interessato 1040 famiglie». In questi due mesi, inoltre, costante è stato anche il confronto con gli operatori economici e le associazioni di categoria per costruire le strategie volte a rilanciare il tessuto produttivo locale, fortemente messo in crisi dall’epidemia.

La rotonda

«Siamo consapevoli – dice il sindaco – che il settore turistico è stato quello più duramente colpito dal Covid-19 e, probabilmente, quello che necessiterà di più tempo per risollevarsi. Proprio per questo abbiamo voluto mettere da subito in atto misure straordinarie per sostenere la liquidità delle imprese con lo slittamento delle scadenze di tutti i tributi. Personalmente sono favorevole anche alla loro cancellazione per quanto riguarda il periodo di chiusura. Su questo punto, anche con l’Anci, ci stiamo adoperando a livello nazionale affinché il governo sostenga questo impegno che non può ricadere esclusivamente sui Comuni. Di concerto con l’Anci e la Regione Marche, inoltre, ci stiamo attivando nei confronti del governo affinché siano definiti dei Protocolli di sicurezza per i diversi settori economici e l’armonizzazione degli incentivi al sistema produttivo». Infine la solidarietà, che come sempre accade nelle situazioni di difficoltà diventa l’arma in più nelle mani dei senigalliesi per proteggere quel bene unico ed essenziale che è la coesione sociale. «Sì – conferma il primo cittadino – anche questa volta abbiamo assistito a uno slancio incredibile da parte delle nostre associazioni, dei nostri imprenditori e di tantissimi cittadini che con impegno e soprattutto con tanta generosità si sono adoperati per curare le ferite. C’è chi si è adoperato per raccogliere fondi a sostegno dell’ospedale, chi ha donato mascherine e dispositivi di protezione individuale che abbiamo provveduto a distribuire privilegiando in prima battuta i soggetti più deboli. Certamente, da punto di vista della rilevanza socio-sanitaria, il progetto più rappresentativo, frutto di una proficua sinergia tra istituzioni, sanità pubblica, imprenditori locali e mondo del volontariato, è stato il Covid Hotel. La struttura, la prima nelle Marche, è stata destinata all’accoglienza di persone in quarantena, soggetti non autonomi per l’isolamento domiciliare e pazienti dimessi dagli ospedali clinicamente guariti, ma ancora positivi al Coronavirus. Un progetto che peraltro, insieme al Covid Hospital di Civitanova Marche, ha contribuito non poco al ripristino delle condizioni di normalità del nostro ospedale, che entro il 25 maggio vedrà conclusa la procedura di riconversione dei 100 posti Covid»”.



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