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Palombina si prepara per l’estate:
«Prenotato il 90% degli ombrelloni
Nessun aumento dei prezzi»

L'INTERVISTA a Gianfranco Cirulli, presidente della cooperativa bagnini Co.Ba. e titolare del Playa Solero, sulla partenza della stagione estiva: «Una situazione positiva. La gente ha voglia di uscire». Per gli ingressi in spiaggia «nessun problema dai cavalcavia mentre per i sottopassi bisogna attendere l'incontro col Comune e vedere chi dovrà controllarli»

Gianfranco Cirulli, presidente  Co.Ba. di Palombina

 

di Alberto Bignami

C’è già chi, con le prime passeggiate al mare, sogna l’estate. Certamente un’estate diversa, ma forse non più di tanto. Le parole di Gianfranco Cirulli, presidente della cooperativa bagnini Co.Ba. di Palombina e titolare dello stabilimento Playa Solero, sono piene di entusiasmo e anticipano un po’ il quadro di quella che sarà la stagione.

Cirulli, come ci si sta attrezzando per l’estate?
«Possiamo  dire di essere quasi pronti. Dopo il decreto firmato da Ceriscioli, con cui poi abbiamo lavorato sia io che il presidente della Falcomar di Falconara, Alessandro Filippetti, quello che abbiamo portato a casa è un buon risultato. Speriamo che non ci siano in futuro strane novità, ma circa quel documento siamo molto contenti e pronti per affrontare la stagione al meglio».
Questione ombrelloni: quante persone in meno avrete e quante ne potranno stare sotto a ognuno?
«Se rimangono in vigore le disposizioni regionali, per quanto riguarda gli ombrelloni, ad esempio io riesco a mettere gli stessi dell’anno scorso. Circa le persone, riesco a inserire al massimo due famiglie per ogni ombrellone e, quindi, dalle quattro alle sei persone se ci sono i bambini. Questo per rientrare nelle metrature».
Bisognerà prenotare?
«La spiaggia di Palombina si presenta come una spiaggia soprattutto di stagionali che, in automatico, ad aprile e maggio già prenotano e ciò già ci aiuta. Per il resto penso che una telefonata sia la cosa migliore per evitare code ed altro».
Prenotazioni ne sono arrivate?
«Stanno arrivando di continuo perché i clienti hanno voglia di ripartire. Il 90% ha già prenotato la stagione».

Foto d’archivio della spiaggia di Palombina

Tocchiamo il portafoglio: dopo tutto ciò, aumenteranno i prezzi?
«Parlando chiaramente, un aumento dei prezzi ci dovrebbe essere perché siamo obbligati a mettere cose in più come igienizzanti ed altro. Altrettanto chiaramente va detto che siamo però stabilimenti storici, con clienti che conosciamo ormai da vent’anni e quindi lasciamo i prezzi invariati. Una decisione presa soprattutto per omaggiare la fedeltà dataci».
Come verranno controllati gli accessi in spiaggia?
«Per quanto riguarda i tre cavalcavia di Palombina, hanno una larghezza che consente il transito sia in entrata che in uscita. Per quanto riguarda i sottopassi dovremo invece incontrare il Comune per stilare delle linee guida. Sappiamo intanto che la responsabilità non è a carico del titolare dello stabilimento balneare. Potrebbe essere la Protezione Civile ad occuparsene, ma ancora non lo sappiamo».
Che estate sarà quella del 2020?
«Per come la vedo io, passata la diffidenza e la problematica iniziale, secondo me si partirà poi come tutte le altre estati. Avverto davvero una grande voglia di uscire da parte della gente e secondo me, stando ad oggi, sarà un’estate un po’ come le altre, in linea».
Al mare con costume e mascherine?
«Siamo all’aria aperta. Mascherine e guanti sicuramente saranno più per noi che lavoreremo, per il servizio bar e ristorante».
Un’altra problematica potrebbe essere rappresentata dal salvamento. Come farlo, mantenendo le distanze?
«Dobbiamo incontrarci con la Capitaneria di Porto per organizzare un tavolo tecnico e decidere le linee guida da seguire. Se un ragazzo interviene nel caso di un malore in acqua, giustamente non può chiedere l’autocertificazione. Sicuramente lavoreremo con la Capitaneria di Porto per capire come risolvere il problema e preservare la salute dei bagnanti e del personale di salvamento. Un tavolo che servirà a dare delle soluzioni circa tutte le problematiche dovute all’intervento».

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