di Talita Frezzi
Commercio ambulante, finalmente il ritorno in piazza. Stamattina è stato un ritorno bagnato quello che ha atteso i commercianti ambulanti del mercato settimanale a Jesi. Come a dire che non bastavano le regole di sicurezza per il Covid-19 ma contro la ripartenza del commercio ambulante ha giocato anche Giove Pluvio, che dal primo mattino ha regalato rovesci violenti tanto da impedire a molti di aprire e alle persone di partecipare al mercato.
«Abbiamo aperto alle 9, ma già alle 10,20 ha iniziato a piovere pesantemente e abbiamo dovuto richiudere – dice Giovanni Marrocchi dello stand di abbigliamento donna, che insieme a Luca Francalancia gestisce la pagina Facebook “Ambulanti delle Marche” con 900 iscritti – ma a parte i capricci del tempo, cui siamo abituati, l’importante è stata la possibilità di riaprire e di tornare a lavorare. In piazza della Repubblica c’erano solo 10 su 19 bancarelle, piazza Federico II quasi deserta, in piazza Indipendenza e Spontini erano poche. Ma è una ripartenza, seppur difficile».
La Polizia locale ha atteso l’arrivo degli ambulanti e distribuito delle autocertificazioni sullo stato di salute, acclarato che l’idea iniziale del termoscanner era stata bocciata dagli stessi ambulanti riuniti al tavolo tecnico con i rappresentanti di categoria e la Regione.
«Le regole le abbiamo stabilite anche noi – spiega Marrocchi – è stato bellissimo partecipare alla stesura del documento, dobbiamo ringraziare Confcommercio, Cgia e Confesercenti più la Regione Marche che ci hanno permesso di partecipare al tavolo tecnico e stilare un protocollo operativo che ci fa lavorare. Ha dei limiti però e li abbiamo visti stamattina sul campo: trasformare la bancarella in un piccolo negozio temporaneo con corridoi di entrata e uscita non è fattibile, le pareti per dividere ogni banco poi sono costituite da teli, svantaggiosi quando c’è vento e che attirano il caldo in modo insopportabile quando sarà estate piena. Su questo dovremo chiedere una revisione, infondo basta mantenere la distanza di almeno 2 metri tra le bancarelle».
«Poca gente stamattina», conferma Stefano Moreschi che ha ereditato l’attività di articoli per la casa dal padre e dal nonno. Terza generazione di un’impresa familiare nata nel 1929, da oltre 15 anni staziona in piazza della Repubblica a Jesi vicino al Caffè del Teatro. «Le regole sono cambiate e noi ci stiamo adeguando – spiega – accogliamo i clienti con mascherine e guanti, mettiamo a disposizione gel disinfettante. L’ingresso nell’area della bancarella è contingentato, abbiamo creato dei piccoli corridoi di ingresso e di uscita; installato delle pareti divisorie con i teli e affisso la cartellonistica con le nuove regole e l’ordinanza, tutte spese che forse neanche rientreranno. E’ una ripresa molto lenta, si lavora al 30% e non è colpa del tempo. Comunque già riprendere a lavorare è sempre meglio di niente. In questi mesi di stop abbiamo lavorato con gli acquisti online e le consegne a domicilio, siamo una ditta di 90 anni ma ci siamo modernizzati per venire incontro alle esigenze dei clienti. E la gente è felice di rivederci. Aspettiamo un bel sabato di sole adesso».
«C’è stata grande collaborazione con la Polizia locale e con l’Amministrazione – dice anche Aldemare Zamporlini dello stand di abbigliamento donna in piazza della Repubblica – purtroppo la gente non c’era, ma non tanto per il timore del Covid quanto per il diluvio che stamattina si è abbattuto su Jesi. Non è stata una giornata proficua sotto il profilo commerciale e degli incassi ma almeno abbiamo testato le nuove regole e le criticità. Speriamo a questo punto per sabato che ci sia un bel sole e che le persone vengano, c’è voglia di passeggiare al mercato settimanale, di prenderlo come occasione di socializzazione e di incontro».
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