«La proposta dell’arretramento della linea ferroviaria Adriatica del Ministro Franceschini è una bella novità che va presa sul serio in quanto ae un autorevolissimo esponente del Governo e del Pd pone questo tema siamo certi che lo faccia con solide basi , e speriamo vivamente che diventi un punto dell’agenda del Governo per la ripartizione dei prossimi Fondi Europei». A sostenerlo sono Boris Rapa, consigliere regionale di Uniti per le Marche e Lorenzo Catraro – consigliere Psi della Provincia di Ancona. «Per noi socialisti la questione ferroviaria é centrale per lo sviluppo economico e turistico – proseguono – e dobbiamo riconoscere che con il presidente Ceriscioli la questione ferroviaria, tornata negli ultimi anni nuovamente al centro del progetto politico e di sviluppo regionale e sono ripresi rapporti sistematici con Rfi affrontando questioni vecchie e nuove. Ritornando all’arretramento della linea Adriatica, pensiamo che non si possano fare affermazioni tanto per riempire una pagina di giornale , ma che occorra studiare seriamente: il primo punto è quello di avere un progetto di fattibilità da redigere con Fs coinvolgendo il territorio, i Comuni, le forze politiche e sociali, le organizzazioni , i professionisti e tante altre categorie valutando tutti i pro ed i contro e solo al termine, se la questione sarà sostenibile in termini economici, sociali , urbanistici, ambientali e trasportistici si potrà procedere alla realizzazione. Perché arretrare la linea ferroviaria ed utilizzare quella attuale per pista ciclabile , darebbe origine ad una Nuova Regione Marche modificando profondamente l’accessibilità ai Comuni che avrebbero la ferrovia lontana dai centri con tutto quello che ne consegue».
Esiste già un progetto fatto redigere dalla Provincia di Ancona con presidente Giancarli alcuni anni fa , ma era limitato al tratto Senigallia Ancona, occorre invece un progetto complessivo tra Marche ed Abruzzo. e proprio con quest’ottica , Ceriscioli ha chiesto fin dal 27 Febbraio 2019, a più riprese al Governo Conte 1 e 2 , di inserire nel Contratto di Programma con Rfi il progetto di fattibilità dell’arretramento della linea Adriatica. «Ma fino ad oggi la risposta non sembra positiva – scrivono i due consiglieri – ed ecco perché crediamo che la proposta del Ministro Franceschini , volta a salvaguardare il contesto culturale e turistico delle Marche ed Abruzzo, sia un’occasione da cogliere al volo con due raccomandazioni pratiche: intervenga il Franceschini presso la sua collega alle Infrastrutture , De Micheli, per far inserire nel Contratto di Programma con Rfi il progetto di fattibilità dell’arretramento , progetto che potrebbe essere fatto molto velocemente; Intervenga, sempre presso la sua collega, per fermare la costruzione delle barriere antirumore sulla linea Adriatica delle ferrovie, visto che la Regione Marche si è opposta a tali barriere che distruggerebbero proprio la visibilità e godimento delle bellezze naturali . Attraverso una specifica legge che di tutela o altro tipo. Con queste due semplici cose si verificherà la concretezza della sua proposta».
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