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Liste d’attesa ferme per Covid
«Ora si valuta caso per caso»

SANITA' - La Regione sta riorganizzando il servizio insieme ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta

 

 

L’emergenza Coronavirus nelle Marche ha messo definitivamente in tilt le liste d’attesa per visite non urgenti, che adesso stanno ripartendo con il ritorno alla normalità di diverse strutture sanitarie. «In questo primo periodo di ritorno alla normalità è altissima l’attenzione verso tutte le difficoltà che si possono manifestare e quindi il sistema si sta predisponendo per ripristinare velocemente gli spazi e le prestazioni – dice la Regione -, con l’ulteriore imprescindibile onere di riorganizzare tutti i percorsi all’interno delle strutture per garantire la massima sicurezza sanitaria ai cittadini utenti e agli operatori: accessi verificati, percorsi separati, sale di attesa con presenze ridotte, sanificazione. Come in pandemia, anche per il ritorno alla normalità il metodo è quello di anticipare i bisogni, per dotarsi nel minor tempo possibile dei migliori strumenti disponibili. In quest’ottica è in programma per i prossimi giorni la messa a punto di misure straordinarie, un ulteriore sforzo, per velocizzare l’intero percorso». Per sistemare le agende che hanno subito uno stop «si è scelto di non procedere in modo burocratico con la semplice “rimessa in coda” delle richieste, ma di rivalutare le singole situazioni per garantire a ciascuno il servizio nei tempi e nelle modalità più appropriati». Mentre le visite più urgenti (categorie U e B) sono sempre proseguito, le altre a medio e lungo termine ripartono in questi giorni. «Si è richiesto ai professionisti (cardiologi, oncologi, neurologi, ecc.), di richiamare i propri pazienti i cui follow-up, se non urgenti, erano stati sospesi nella riprogettazione dei servizi attuata per far fronte all’emergenza. La decisione è stata assunta dai tecnici della sanità e dal Gores di concerto con le direzioni generali aziendali degli enti del Servizio sanitario regionale e con le principali organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale», spiega la Regione.

Lucia Di Furia

«Tutto ciò – afferma la dirigente del servizio Sanità Lucia Di Furia – comporta un necessario rodaggio delle nuove agende, che potrà protrarsi ancora per alcune settimane. Nulla è più come in era pre Covid. Le scelte relative ai tempi di ripartenza e alle misure organizzative, effettuate con i principali prescrittori ed unici interlocutori a mio avviso competenti, i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, sono state compiute con la finalità di evitare un atteggiamento burocratico ed automatico di rimessa in coda delle situazioni sospese, valutando caso per caso i pazienti per verificare se nel periodo Covid le necessità assistenziali fossero cambiate. Ci si poteva infatti trovare di fronte a diverse situazioni: pazienti le cui indagini cliniche erano state comunque evase nei tre mesi precedenti, registrate al Cup come D o P, ma che poi, per il lungo trascorrere del tempo ed il bisogno assistenziale emergente si sono trasformate in urgenti (U) o brevi (B). Pazienti Covid 19 positivi che hanno avuto bisogno di ricoverarsi ed i cui approfondimenti diagnostici anche non direttamente legati al Covid sono stati effettuati nel corso del ricovero. Pazienti non Covid 19 che hanno avuto bisogno di ricoverarsi per problemi clinici di emergenti e urgenti, anche legati al motivo per cui era stata richiesta la prestazione ambulatoriale. Pazienti che, precedentemente prenotati come P, oggi potrebbero avere la necessità di essere riclassificati diversamente in termini di priorità. I cittadini della nostra regione hanno testimoniato grande capacità di collaborazione nei mesi difficili e possono comprendere che al momento visite e diagnostica strumentale, condotte in sicurezza, possono risentire di una tempistica diversa». Aggiunge Massimo Magi, segretario regionale della Federazione italiana medici di medicina generale (Fimmg) Marche: «E’ il tempo di soluzioni avanzate e innovative, di maggiore modernità e prossimità dell’assistenza, come ad esempio la prescrizione e la immediata prenotazione delle prestazioni nello studio del medico di famiglia, che garantisce al cittadino di avere tempestivamente e senza ulteriori attese, o spesso inutili passaggi, l’appuntamento per le necessarie visite ed esami diagnostici prescritti dal proprio medico. Questa soluzione è già presente nei programmi informatici dei medici di famiglia e potrà essere applicata a breve, poiché è imminente l’avvio della sperimentazione sulla prenotazione nei loro studi».

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