Feste di matrimonio, discoteche, cinema, teatri: dal 15 giugno si riparte. Ieri la conferenza delle Regioni ha approvato le linee guida per permettere la ripresa di tutti i settori, specie quelli che erano rimasti ancora al palo dopo il lockdown. Se infatti la maggior parte dei bar, ristoranti, parrucchieri, estetisti, negozi ha già riaperto i battenti, intere categorie sono ancora rimaste ferme per la mancanza di regole che ne consentissero il riavvio nel rispetto delle misure anti contagio. E così da lunedì si potranno tornare a programmare le feste nuziali, andare a ballare o a cinema o a teatro, frequentare le sale gioco o bingo. E ancora organizzare convegni, congressi, sagre.
Il Dpcm che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte firmerà entro venerdì sarà più snello rispetto ai precedenti e conterrà le misure sulla scuola, sui viaggi all’estero e sulle precauzioni di tipo sanitario. Nel frattempo starà alle Regioni con apposite delibere recepire le linee guida approvate dalla Conferenza o integrarle. Le Marche entro sabato contano di normare tutti i settori ancora scoperti. Per le discoteche per esempio resta ovviamente il divieto di assembramento e dunque «si devono riorganizzare gli spazi, per garantire l’accesso in modo ordinato e garantire almeno 1 metro tra gli utenti e almeno 2 metri tra chi accede alla pista da ballo. Se possibile si devono organizzare percorsi separati per l’entrata e l’uscita», si legge nel testo della approvato dalla Conferenza delle Regioni. E chi vuole ballare potrà farlo solo «negli spazi esterni come giardini e terrazze». I clienti «dovranno indossare la mascherina negli ambienti al chiuso e all’esterno tutte le volte che non è possibile rispettare la distanza interpersonale di 1 metro. Il personale di servizio deve utilizzare la mascherina. Non è consentita la consumazione di bevande al banco». Stesse regole che valgono anche per le feste nuziali. Nei matrimoni inoltre «gli ospiti dovranno indossare la mascherina negli ambienti interni (quando non sono seduti al tavolo) e negli ambienti esterni (qualora non sia possibile rispettare la distanza di almeno 1 metro)», si legge sempre nel testo. «È possibile organizzare una modalità a buffet mediante somministrazione da parte di personale incaricato, escludendo la possibilità per gli ospiti di toccare quanto esposto e prevedendo in ogni caso, per ospiti e personale, l’obbligo del mantenimento della distanza e l’obbligo dell’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie. La modalità self-service può essere eventualmente consentita per buffet realizzati esclusivamente con prodotti confezionati in monodose».
Leggi qui tutte le linee guida per ogni settore stilate dalla Conferenza delle Regioni.
(redazione CM)
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