di Luca Patrassi
Oggi erano state programmate due sedute, ma le fumate sono state entrambe nere. Nessuna intesa al tavolo nazionale del centrodestra per la scelta dei candidati governatori nelle Regioni chiamate al voto a settembre. Nulla, divisioni talmente palesi e profonde che alla fine si è deciso un rinvio alla prossima settimana. La cosa preoccupante della telenovela candidato governatore è che delle Marche non c’è traccia sui media nazionali, si parla di tutto e di tutti ma non della nostra regione che si conferma al di fuori dalle rotte della comunicazione – a parte le fughe promozionali di Nibali negli spot della Regione – e della politica. Confronto serrato sulle Regioni di maggior richiamo demografico e politico (Puglia e Campania), per le Marche si attende un soluzione a cascata. Le posizioni sono rimaste quelle di sempre: Fratelli d’Italia chiede Puglia (per Fitto) e Marche (Acquaroli) in base agli accordi dello scorso anno, Forza Italia la Campania mentre alla Lega andrebbe la Toscana. Il leader della Lega vorrebbe rovesciare l’impostazione di un anno fa e puntare su personaggi nuovi, magari anche esterni ai partiti, civici. Nelle Marche, per la Lega e i Civici, sono rimaste in piedi le ipotesi legate ai sindaci di Civitanova Fabrizio Ciarapica e di Jesi Massimo Bacci. Il centrodestra prende tempo mentre il centrosinistra attende con ansia sperando in una divisione anche elettorale degli avversari, operazione che renderebbe inutile ed anzi elettoralmente dannoso il cambiamento della legge elettorale marchigiana, appena proposto da una civica di centrosinistra, con l’introduzione del voto di ballottaggio.
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