«Ben oltre 100 posti di lavoro a rischio per i dipendenti del deposito Xpo di Osimo, eppure tutti gli enti tra locali e sovracomunali tacciono. Le liste civiche hanno presidiato ogni manifestazione e si schierano dalla parte dei lavoratori, delle famiglie che a breve saranno senza redditi, nonché di tutto l’indotto». La capogruppo consiliare dei movimenti civici, Monica Bordoni, comunica di aver raccolto «le istanze dei lavoratori» e di aver depositato mercoledì scorso «un ordine del giorno cosicché la questione approdi in consiglio comunale e finalmente l’amministrazione di Osimo rompa il silenzio e prenda in seria considerazione le proposte dei lavoratori, Rsu e sindacati, finalizzate al riassorbimento di tutti i dipendenti e la salvaguardia di tutto l’indotto».
L’atto, su richiesta dei sindacati, presenta richieste e suggerimenti finalizzate alla tutela di tutti i lavoratori, nessuno escluso ed il Comune di Osimo deve farsi parte attiva con gli enti competenti «per l’ attivazione degli ammortizzatori sociali; – ricorda la nota stampa delle Liste civiche – riassorbire parte dell’esubero nei depositi di Stella e di Fano rispettivamente delle cooperative Conad Adriatico e Cia; riassorbire parte dell’esubero nella rete di vendita Conad – ex Auchan; coinvolgere i principali player del settore, che hanno analoghi depositi nella regione, per verificare possibilità di utilizzo del personale eccedente di Xpo Logistics , quali Coal soc. Coop arl Camerano, Magazzini Gabrielli Ascoli Piceno e Cedi Marche Camerata Picena; verificare con il proprietario dell’immobile, nel caso in cui la struttura venisse affittata ad attività produttive/commerciali, della possibilità di utilizzo di parte del personale di Xpo Logistics; utilizzare parte del personale presso il deposito Kering Gucci -Ancona gestito da Xpo Logistics ed incentivare all’esodo che possano integrare il trattamento di disoccupazione per i lavoratori che nell’arco di 24 mesi maturino i requisiti per il pensionamento. Noi non molleremo la presa e saremo attivi fino all’ultimo, intanto speriamo che l’atto venga messo in discussione nel consiglio comunale del prossimo 30 giugno» chiude Monica Bordoni.
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