di Alberto Bignami
Omicidio a Jesi, Michel Santarelli ha risposto solo un parte alle domande del giudice per poi decidere di non dire più niente. L’udienza si è svolta all’ospedale Jesi, dove il 25enne, accusato dell’omicidio volontario di Fiorella Scarponi, 69 anni, e del tentato omicidio del marito della donna, Italo Giuliani, 74, la mattina di venerdì scorso dopo essersi introddotto nella loro abitazione, a Jesi, sfondando una porta finestra. Santarelli, dopo l’arresto avvenuto poco dopo il fatto di sangue, è stato arrestato dai carabinieri e da quel momento si trova nel reparto di Psichiatria dell’ospedale di Jesi, piantonato. Oggi nel corso dell’udienza, assistito dagli avvocato Vittoria Sassi e Mauro Bontempi, il 25enne ha in un primo momento risposto alle domande del Gip Sonia Piermartini.
Poi ha deciso di non dire più niente, secondo quanto emersi dall’udienza che si è svolta questa mattina. Bocche cucite su cosa Santarelli abbia riferito al giudice. Il pm Marco Pucilli in udienza ha chiesto la misura cautelare degli arresti in una struttura psichiatrica. Il giudice su questo punto si è riservato di decidere per valutare le esigenze cautelari nonché gli indizi probatori prima di esprimersi. «La famiglia di Santarelli è provata – hanno detto gli avvocati Sassi e Bontempi – e rispetta umanamente anche il dolore della famiglia Giuliani (Italo Giuliani sta rispondendo positivamente alle cure, nsdr). Sono immensamente dispiaciuti, distrutti». In attesa della decisione del gip Santarelli si trova piantonato dagli uomini della polizia Penitenziaria all’interno del reparto di psichiatria del Carlo Urbani dove è anche ricoverato.
Omicidio di Jesi, Michel Santarelli dal giudice L’udienza si terrà in ospedale
L’avvocato dell’omicida: «Due famiglie distrutte, vicini al dolore dei Giuliani»
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