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Cena fascista, Mentana su Acquaroli
«Candidato impresentabile»
La difesa: «Non sono un nostalgico»

ELEZIONI - Botta e risposta tra il direttore del Tg La7 che in un post ha ricordato l'episodio di Acquasanta Terme e il deputato di FdI in corsa per la poltrona da governatore delle Marche

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Francesco Acquaroli? «Semplicemente impresentabile». Nel dibattito politico sulle regionali entra a gamba tesa anche Enrico Mentana. Oggi pomeriggio con un suo post che in pochi minuti ha raggiunto centinaia di condivisioni, ha voluto esprimersi sulla candidatura a governatore delle Marche per il centrodestra di Francesco Acquaroli, deputato in quota FdI di Potenza Picena.

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Enrico Mentana

Mentana ha ripubblicato l’articolo uscito in occasione della famigerata cena fascista di Acquasanta Terme alla quale partecipò anche Acquaroli e ha legato quell’episodio ad una storia tutta personale e legata alla sua famiglia.  Proprio sulle montagne di Acquasanta si erano nascosti, trovando rifugio i suoi nonni e sua madre adolescente. «Avevo linkato questo articolo nell’ottobre scorso – scrive il giornalista allegando l’articolo di Open – uno dei principali invitati a quella cena è ora il candidato unico del centrodestra per la presidenza della Regione Marche. Non è accettabile. Proprio sulle montagne sopra Ascoli nella fase finale della seconda guerra mondiale rimase nascosta per oltre un anno in un fienile insieme ai genitori e alla sorellina una ragazzina che aveva la colpa di essere ebrea, destinata quindi nelle intenzioni dei nazisti e dei loro vassalli fascisti al campo di sterminio. Dieci anni dopo quella donna mi mise al mondo. Non sarei degno del suo amore se oggi non dicessi che quel candidato è semplicemente impresentabile».

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Francesco Acquaroli

Poco dopo è stato lo stesso Acquaroli ad inviare una risposta al direttore del Tg di La7. «Sono stato invitato a una cena in quel comune e come sempre ho fatto del mio meglio per essere presente – ha risposto il candidato governatore – Ma dovendo conciliare questo evento con altri sono passato quando la cena non era ancora iniziata, ho parlato velocemente di infrastrutture e ricostruzione e sono andato via. Mentre la fatidica cena era in corso io mi trovavo a oltre un’ora e mezza di distanza ad un incontro nella Parrocchia di San Girio alla presenza di decine di fedeli e autorità religiose. Non essendomi mai seduto, non ho visto il ridicolo menu che qualche residuato fuori dal tempo aveva deciso di mettere sul tavolo, ma una volta appresa la notizia ho immediatamente preso le distanze. Gli argomenti da me trattati ad Acquasanta in ogni occasione sia stato presente sul territorio sono legati alla ricostruzione post sisma e ai numerosi interventi parlamentari in sostegno della mia regione. Sfido chiunque a trovare un solo mio atto istituzionale in 21 anni di attività politica da consigliere comunale, regionale, sindaco e parlamentare in qualsiasi modo accostabile a fascismo o razzismo. Chiunque oggi provasse a diffondere idee antisemite o contrarie al libero confronto democratico mi avrebbe come feroce avversario – ha aggiunto Acquaroli – Sono nato nel 1974 e non ho alcuna nostalgia del passato. Milito in un partito che ha votato senza difficoltà la mozione di condanna di ogni regime totalitario, mozione sulla quale la sinistra italiana ha invece espresso molti distinguo e imbarazzi. Spero davvero che la campagna elettorale della regione Marche torni ad essere incentrata su temi e programmi per rilanciarla. Nel salutarla conoscendo la sua onestà intellettuale sono certo saprà evitare il tentativo di strumentalizzarla da parte di chi vorrebbe incentrare la campagna elettorale su falsità diffamatorie».

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