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PopUp Festival, 3 mesi d’arte urbana
per vestire di nuovo
i luoghi simbolo di Osimo

EVENTI - Gli street artist Agostino Iacurci, il collettivo Broken Fingaz, Giorgio Bartocci e Allegra Corbo ripenseranno con le proprie pitture murali, le facciate di un capannone industriale, gli interni della 'Bambozzi', il soffitto del Mercato coperto, la hall del Tiramisù, il cantiere dell'ex Concerto e gli spazi di affissione della città

 

Tre mesi di arte urbana stanno per cambiare l’abito e la pelle di alcuni spazi densi di significato di Osimo. È stato presentato in conferenza stampa il programma di PopUp Festival 2020, la manifestazione che invita artisti di fama internazionale a ripensare, con le proprie pitture murali, le facciate di un capannone industriale, gli interni di una casa di riposo, il soffitto del Mercato pubblico, la hall dell’impianto di risalita Tiramisù che collega il centro storico di Osimo, il cantiere dell’ex Cinema Concerto e gli spazi di affissione della città.

Monica Caputo

Luoghi dove nelle prossime settimane andranno a creare le loro opere Agostino Iacurci, il collettivo Broken Fingaz, Giorgio Bartocci e Allegra Corbo. Tutti rappresentanti dell’arte contemporanea nello spazio urbano, «un movimento artistico ancora poco codificato dalla critica ma che ha la capacità di adattarsi, dialogare, rigenerare gli spazi cittadini più differenti e imprevedibili», spiega l’architetto Monica Caputo, una delle curatrici della manifestazione. Ad organizzare PopUp Festival 2020, in coprogettazione e con il sostegno del Comune di Osimo e il cofinanziamento della Regione Marche, è l’impresa creativa PopUp Studio che dal 2008 con il suo PopUp Festival ha realizzato oltre cinquanta interventi di arte urbana nelle Marche, dal porto di Ancona alle stazioni semi abbandonate della valle Esina: «Operazioni che negli anni sono state capaci di dare nuova energia e prospettive sociali a luoghi che erano ancora privi di un’identità e capacità d’attrattiva culturale», ha spiegato Caputo.  Il festival osimano, rimodulato per l’esigenza sanitaria Covid, si compone di opere site-specific, gigantografie, live-painting, laboratori, street gallery. Non ci sono feste e party a fare da momento aggregante nell’edizione 2020 di PopUp Festival, «ma anche quest’anno il pubblico avrà l’occasione di osservare gli artisti al lavoro. Le performance saranno un’occasione di scoperta e incontro collettivo», spiegano ancora gli organizzatori.

L’assessore Mauro Pellegrini

Si inizia con Giorgio Bartocci, artista che pratica l’urban art e il product design e che dal 20 al 30 luglio realizzerà un monumentale wallpainting sulle quattro facciate di un capannone al km 309,5 della strada statale 16, all’altezza di Decathlon, dal titolo “Self Protection’ Architettura liquida nr.10”. «Un’opera che muta i suoi colori con il cambiare della luce del giorno, un omaggio al rapporto tra  individuo e territorio», ha spiegato l’artista. Dal 1 al 10 agosto segue l’intervento pittorico di Allegra Corbo che grazie a un laboratorio di dieci incontri ha coinvolto gli anziani della casa di riposo Bambozzi di Osimo a partecipare al restayling dei propri spazi di soggiorno.«Abbiamo cominciato dai ricordi. Scavando nelle epoche del proprio vissuto, ognuno ha riemerso le sue memorie “verdi”: i giardini e orti dell’infanzia, gli alberi dai quali mangiavano i frutti, le pietanze vegetali amate, la flora del balcone, le erbe raccolte nel campo, i fiori dell’amato», racconta l’artista. Quindi, in attesa della conferma delle date del loro arrivo in Italia, incerte a causa delle restrizioni anti Covid, il collettivo israeliano dei Broken Fingaz sarà virtualmente presente al PopUp Festival con la gigantografia di una loro opera montata dal 1 agosto al 21 settembre sull’impalcatura del cantiere dell’ex Cinema Concerto di Osimo. E in agosto, una volta atterrati nelle Marche, il loro immaginario pop, globale e psichedelico, ammanterà in un wallpainting la hall dell’impianto di risalita “Tiramisù”.

Dal 7 al 21 settembre Agostino Iacurci realizzerà una grande opera pittorica all’interno del Mercato Pubblico, accanto a quella creata nel 2019 dal giapponese Twoone, che ha fatto da sfondo coi suoi colori alla conferenza stampa di presentazione del festival: «I murali hanno la capacità di dialogare con la gente attraverso la propria aurea. Vengo da una famiglia che lavora la terra e i suoi prodotti, è per me una gioia esprimermi su una parete di un mercato e poter scavare nell’immaginario che un luogo così condensa», ha spiegato. Dal 1 agosto al 21 settembre quindi PopUp Festival apre una Street Gallery in pieno centro a Osimo. Oltre 60 bacheche in ferro battuto sono messe a disposizione dalle associazioni della città per accogliere le opere di vari artisti italiani.

Un momento della conferenza stampa di questa mattina

PopUp Festival non nasce come evento a sé, ma in correlazione di una altra importante manifestazione al via sempre questi giorni ad Osimo, la mostra di Keith Haring “Made in New York” a cura di Gianluca Marziani, a Palazzo Campana fino al 10 gennaio 2021. Anzi, gli interventi pittorici di arte contemporanea nello spazio urbano sono l’estensione per le strade, le piazze, gli edifici pubblici cittadini dell’esposizione sul grande pittore e writer scomparso 30 anni che il Comune di Osimo ha allestito. Spiega l’assessore alla Cultura Mauro Pellegrini «Dopo la mostra di grande successo del 2019 dedicata a Bansky, il più noto street artist mondiale, l’amministrazione rinnova il suo interesse per l’arte urbana e le sue potenzialità rigenerative, attrattive e turistiche, e punta a far vivere il centro storico attraverso i linguaggi artistici più contemporanei».

 

 

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