di Martina Marinangeli
«Non voglio interrompervi, buon giorno a tutti». Interviene così, quasi in punta di piedi, il premier Giuseppe Conte, alla call organizzata dall’amministrazione comunale sul cosiddetto Ultimo miglio – l’uscita a nord dal porto di Ancona – che ha visto la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti direttamente o indirettamente nel progetto. Nonostante i complessi impegni nazionali ed internazionali che lo vedono coinvolto in prima persona, il premier ha voluto confermare «l’impegno che avevo preso con voi e che ci tengo proprio a mantenere. Con la ministra per le Infrastrutture Paola De Micheli siamo perfettamente d’accordo nel dare impulso a questo lavoro: c’è il massimo impegno e non vi sarà sfuggito che l’opera è stata inserita nel piano “Italia Veloce” dal Mit, poi allegato ufficialmente al Def. C’è la determinazione del governo a perseguire e realizzare quest’infrastruttura. Per quanto riguarda la Via, nel Decreto Semplificazioni, pubblicato in Gazzetta ufficiale, ci sarà una significativa abbreviazione dei suoi tempi. La sostenibilità in Italia deve riguardare i tempi di realizzazione dei progetti. Dobbiamo accelerare i processi, cosa che non significa maggiore permeabilità ad infiltrazioni mafiose o alla corruzione. È l’esatto contrario: efficienza è nel rispetto dei tempi». L’Ultimo miglio «è un’opera che riteniamo assolutamente strategica – sottolinea il premier – e diventa fondamentale per consentire di liberare meglio tutte le potenzialità del porto di Ancona, che è un’infrastruttura importante non solo per Ancona e le Marche, ma anche per dorsale Apennninica e la linea Adriatica. Da questo punto di vista, avete il massimo impegno del governo. Oggi la giornata è molto impegnativa perché è fitta di appuntamenti, sono stato anche via quattro giorni e quattro notti, ma ci tenevo a dare questa testimonianza sul massimo impegno del governo per assecondare la realizzazione di quest’opera, quindi anche dal punto di vista degli investimenti e della rapidità». Parola di Conte, a cui fa seguito il ringraziamento «non retorico» della sindaca Valeria Mancinelli, che al premier ha esposto quelle che sono attualmente le zone scivolose dell’iter, ovvero un’accelerazione sul passaggio della Valutazione di Impatto Ambientale al ministero dell’Ambiente per quanto riguarda il tratto del Lungomare Nord, e la velocizzazione dei tempi di progettazione per la bretella che collegherà il porto alla Statale 16. La prima cittadina non molla la presa e congeda Conte con un «ci risentiremo, non la perdiamo di vista», a cui il premier risponde pacato: «ci risentiremo volentieri, sindaco Mancinelli. Buon lavoro a tutti».
Il tavolo di coordinamento sull’Ultimo miglio che vede coinvolti, tra gli altri, l’Autorità portuale, la Capitaneria di porto, la Camera di Commercio, Rfi, le associazioni di categoria ed i sindacati, era iniziato con la proposta del sindaco – accolta da tutti – di comporre ed inviare una lettera al governo con la quale chiedere tempi certi per il prossimo step. Il progetto dell’uscita nord dal porto si compone infatti di tre tratti, ognuno ad uno stadio diverso: uno riguarda l’interramento con gli escavi del porto di Ancona e la creazione del lungomare Nord, il secondo la bretella di collegamento ed, infine, il raddoppio della Statale 16. Per quest’ultimo, il progetto definitivo è già approvato e finanziato, e l’Anas ha in corso la procedura di esproprio dei terreni, finita la quale effettuerà la gara per i lavori. Per quanto riguarda il lungomare Nord, c’è il progetto definitivo approvato, il finanziamento è già totale, ed è in corso la Via al ministero dell’Ambiente. La bretella, di collegamento, dopo varie peripezie, ha visto l’Anas formalizzare, lo scorso 4 giugno, la scelta del progetto con uscita allo svincolo di Torrette della 16, passando a sud dell’ospedale con un tratto in rilevato, poi una galleria, un viadotto, una seconda galleria e infine un tratto in trincea, prima di raccordarsi alla Flaminia all’altezza dell’autosalone Bartoletti. Delle tre tranche di cui si compone il progetto, è la più indietro nell’iter. Ma l’intervento a sorpresa di Conte alla call di stamattina ha dato un segnale che va nella giusta direzione.
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