«Entro le 17 arriveremo alle prime conclusioni su quello che c’è da fare entro oggi compresa l’eventuale o no proroga della chiusura magari per un altro giorno delle scuole».
La sindaca Valeria Mancinelli fa il punto alla fine della prima riunione del Coc, che ora sta andando avanti «a compartimenti specifici: ci sarà un gruppo operativo più dedicato all’analisi dell’inquinamento (Protezione civile, Arpam e Asur) per continuare ad esaminare tutti i dati rilevati. Entro le 17 si avrà la notizia ufficiale se necessario in via prudenziale prorogare la chiusura per un giorno, in attesa che gli accertamenti di Asur e Arpam possano concludersi. Decisioni non solo sulle scuole ma anche su altre misure o confermative delle attuali o integrative. Al momento non c’è nessuna conclusione». Ed aggiunge: «alcune centraline mobili stanno arrivando per avere più elementi in tempo reale, ma intanto, quella che è piazzata a Cittadella, di fronte al porto e che rileva la presenza delle Pm1 ha avuto un picco verso le 8 poi è andata calando e adesso è tornata a livello 20 rispetto al picco di 250 che aveva raggiunto. A conferma che il fenomeno dal punto di vista fisico va calando e che il grosso dell’incendio è domato. Permane un focolaio nella parte centrale dell’immobile. Questo focolaio continua a produrre ancora fumo però è un fenomeno in calo e una volta spento anche quel focolaio il fumo cessa». da Arpam la notizia che il livello di PM1, registrato dalla stazione di rilevazione di Cittadella, dopo un picco raggiunto nelle prime ore del mattino, pari a 250 microgrammi per metro cubo, è sceso fino al livello 20. A monitorare la qualità dell’aria anche l’impianto posto sul tetto del Comune e un laboratorio mobile arrivato appositamente da Perugia e collocato in piazza San Gallo che prenderà in esame la quantità di particelle di acido cianidrico rilasciate dal poliuretano.
Il presidente dell’Autorità portuale Rodolfo Giampieri ha parlato di una «situazione è in evoluzione e per una stima dei danni è presto. È un anno orribile per tutti. Nella scaletta degli obiettivi, le priorità sono state constatare che non si fosse fatto male nessuno, la cosa più importante, e l’analisi della qualità dell’aria per un discorso di sicurezza. Sono tre i capannoni bruciati, intorno ai 20mila metri coperti su un totale di 40mila. Alle 7 eravamo tutti in prefettura, alle 10,30 abbiamo incontrato i concessionari con Arpam, Vigili del fuoco, Capitaneria di porto, e abbiamo voluto sapere dalla viva voce di ognuno cosa ci fosse dentro i capannoni. E stando alle loro dichiarazioni, sembra non ci fosse niente di particolarmente pericoloso». Dall’Autorità portuale – che ha incontrato questa mattina i titolari delle concessioni demaniali interessate- è stata data l’indicazione che i materiali andati bruciati non sono fortunatamente pericolosi né tossici, si tratta prevalentemente di sostanze plastiche (poliuretano e gommapiuma). Tra le altre cose, c’era merce depositata contenente mascherine e camici.
(foto Giusy Marinelli)
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