di Federica Serfilippi (foto di Giusy Marinelli)
«Un testo provocatorio, carnale, sessuale, fisico e che parla di attrazione». Ha definito così Filippo Timi lo scheletro di Promenade de Santé, spettacolo in scena al Teatro delle Muse (prima nazionale) dal 24 settembre al primo ottobre. Con lui sul palco ci sarà l’amica-attrice Lucia Mascino, per la prima volta al Massimo Dorico, nella ‘sua’ Ancona. La regia è di Giuseppe Piccioni, al suo debutto nella prosa, la produzione di Marche Teatro. Promenade de Santé (testo di Nicolas Bedos) inaugura la rassegna Poker d’Assi: il primo di quattro spettacoli che accompagnerà la città fino a dicembre.
La presentazione della pièce si è svolta ieri al Ridotto delle Muse in un continuo scambio di battute e risate tra i due protagonisti e il regista. Si è ricordato la genesi dello spettacolo, con «le prove a casa di Giuseppe, sul suo terrazzo, subito dopo la fine del lockdown: tutto in regola, con le mascherine, quando Giuseppe s’avvicinava, io mi allontanavo dicendo ‘è un periodo Covid’» ha ricordato la Mascino. «Le battute sono nate quasi in una versione cinematografica – ha continuato -. Quando siamo arrivati alle Muse è stata una sensazione bellissima: per occupare uno spazio così grande devi stare vicino a qualcosa di vero». Una battuta su Piccioni, che al cinema l’aveva diretta in Il Rosso e il Blu: «E’ l’unico regista di teatro che prima di una scena dice ‘azione’». E ancora: «Per me questo è una spettacolo che segna tante prime volte: è la prima volta con Filippo, solo noi due sul palco, dopo oltre vent’anni che lavoriamo insieme. E’ la mia prima volta alle Muse ed è la prima volta con Giuseppe a teatro. Questo per me è un luogo di partenza». L’affetto per Velia Papa, direttrice di Marche Teatro e un ricordo dell’inizio della sua carriera: «E’ stata lei a dirmi che dovevo fare assolutamente teatro». Filippo Timi al suo primo spettacolo teatrale dopo la fine del lockdown: «Fare teatro è grandioso – ha detto – è tornare a vivere, respirare, confrontarsi. E’ davvero un risveglio di primavera. Soprattutto farlo con Giuseppe che riesce a portarti dove tu non credevi, accende un mondo che tu percepivi solo sfumatamente. Lui è al suo primo spettacolo teatrale, in un certo senso è anche il mio primo. Negli ultimi anni ho scritto le pièce e diretto i miei attori. Trovarmi solo come attore è un regalo. E’ come essersi trovati in una prima volta. Ed è la prima volta ad Ancona, in questo teatro. Il luogo fa tantissimo. Arrivo da Perugia, una città dura che un po’ assomiglia ad Ancona. Ancona te la sbatte in faccia la sua realtà. Per me è molto familiare, un posto meraviglioso, ho ricevuto un’accoglienza speciale».
Giuseppe Piccioni: «Questo spettacolo è un’occasione che mi ha dato entusiasmo. Mi sono gettato in questa avventura come un bimbo di fronte a una tavola imbandita di pasticcini. Si tratta di uno spettacolo pervaso di quello che viviamo. Lucia e Filippo? Sono stupefatto, hanno desiderio di rischiare, di sbagliare, di trovare un minimo di verità in quello che fanno. Non sono attori che vogliono consolidare il mestiere, ma rinnovarlo». Sul loro rapporto lavorativo, nato più di vent’anni fa e proseguito a teatro, cinema e tv (apprezzatissima la serie ‘I delitti del barlume’): « Litigano spesso ma si amano tantissimo. A volte mi sento di troppo» ha scherzato Piccioni.
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