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Due sconfitte e un ballottaggio,
flop del centrosinistra
nei grandi Comuni al voto

POST ELEZIONI - Erano tre sopra i 15mila abitanti: Macerata è stata conquistata da Sandro Parcaroli e dal centrodestra dopo 20 anni. A Fermo plebiscito del sindaco uscente Calcinaro, con il candidato del Pd che non è arrivato al 15%. Senigallia al secondo turno con Fabrizio Volpini e Massimo Olivetti

 

Da sinistra: Paolo Calcinaro, Sandro Parcaroli, Massimo Olivetti e Fabrizio Volpini

 

Al massimo il centrosinistra riuscirà a portare a casa un solo Comune tra quelli più grandi andati al voto. Due infatti sono stati già assegnati: uno al centrodestra, Macerata e l’altro alle civiche di centro, Fermo. Resta Senigallia, dove la partita si deciderà al ballottaggio. A conti fatti, dunque, un’altra cocente sconfitta per il centrosinistra in questa tornata elettorale, dopo lo storico ribaltone che ha portato Francesco Acquaroli e il centrodestra alla guida della Regione.

Di sicuro il risultato che più peserà dal punto di vista politico per il Pd e tutto il centrosinistra è quello di Macerata. Sandro Parcaroli, scelto dalla Lega (diventato nel frattempo il primo partito in città) e a capo di una coalizione di centrodestra si è imposto al primo turno con il 52,78% su Narciso Ricotta, assessore uscente del Pd che guidava una coalizione di centrosinistra e che si è fermato al 32,68%. A seguire il candidato del M5s Roberto Cherubini con il 9,41%, Alberto Cicarè di Strada comune-Potere al popolo con il 4,4% e Gabriele Micarelli di Macerata lavora con lo 0,69%. Una vittoria storica che consegna la città al centrodestra dopo 20 anni. Situazione diversa, ma pur sempre una sconfitta per il Pd, nell’altro capoluogo di provincia, Fermo. Qui il sindaco uscente Paolo Calcinaro, alla guida di un pool di liste civiche di centro, viene riconfermato a furor di popolo con il 71,41% dei consensi. Nettamente distanziato il candidato del centrosinistra Renzo Interlenghi (Pd) con il 14,77% .Poi seguono Lorenzo Giacobbi della Lega con il 10,20% e Stefano Fortuna di M5s-L’altra Fermo a sinistra con il 3,63%.  Resta dunque Senigallia, la città lasciata dopo due mandati dal candidato governatore di centrosinistra Maurizio Mangialardi. Qui si deciderà il 4 e 5 ottobre tra il candidato di centrosinistra Fabrizio Volpini con il 43,45% e Massimo Olivetti del centrodestra con il 34,22%. Fondamentale sarà in questo caso per la vittoria finale di uno dei candidati l’appoggio che potrà arrivare da Gennaro Campanile che con una coalizione formata da Europa Verde, Italia Viva, Amo Senigallia, + Senigallia è arrivato al 9,78%. Più indietro gli altri Paolo Molinelli (Senigallia Bene Comune, Noi Cittadini) è al 6,12%, Paolo Battisti (L’altra Senigallia con la Sinistra) è al 3,36%. All’1,97% c’è Rosaria Diamantini di Rifondazione Comunista. In ultima posizione Potere al Popolo con Alessandro Merli (1,11%).

A Senigallia sfida tra Volpini e Olivetti: si va al ballottaggio

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