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Sopralluogo di Acquaroli al porto
sfregiato dall’incendio:
«Faremo squadra per rilanciarlo» (Foto)

ANCONA – Una delle prime uscite ufficiali del neo governatore, che ha ribadito la centralità dello scalo dorico nell'economia regionale. Il presidente dell'Autorità portuale Giampieri: «Il costo un'ipotetica ricostruzione non sarà inferiore ai 30 milioni di investimento»

di Martina Marinangeli (foto di Giusy Marinelli)

Il governatore Francesco Acquaroli torna al porto di Ancona per un sopralluogo nell’area dell’ex Tubimar sfregiata dall’incendio scoppiato lo scorso 16 settembre. La prima volta era stata con la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni per la chiusura della campagna elettorale (leggi l’articolo). Oggi, invece, si è presentato nella veste di presidente della Regione, in una delle sue prime uscite ufficiali.

Da sinistra, l’assessore Simonella, Acquaroli e Giampieri

«Il porto è un’infrastruttura essenziale per la nostra regione e ha un impatto diretto ed indiretto sull’economia locale e marchigiana assolutamente importante – ha sottolineato, accompagnato nel sopralluogo dal presidente dell’Autorità portuale Rodolfo Giampieri, il comandante della Capitaneria di porto di Ancona Enrico Moretti, l’assessora comunale al porto Ida Simonella, il comandante provinciale dei vigili del fuoco Mariano Tusa ed il direttore generale dell’Arpam Giancarlo Marchetti –. È il luogo dove ci sono delle eccellenze internazionali, dunque l’attenzione è molto alta. C’è un collegamento forte tra Autorità portuale, Comune e Regione per cercare di mettere in campo fin da subito le sinergie necessarie affinché l’emergenza possa essere superata in tempi rapidi ed una situazione drammatica possa diventare un’opportunità di riorganizzazione e rilancio del porto dorico. Prima di prendere contatti con il ministero (la ministra alle Infrastrutture era stata sul luogo dell’incendio proprio il 16 settembre, ndr) vorremmo fare una riunione per capire bene quali sono le esigenze e la visione che Ap ed interlocutori all’interno del porto hanno. Dobbiamo fare sintesi e squadra, poi interloquire con il ministero ed il governo centrale. Oggi è l’inizio di un percorso: ci saranno delle difficoltà, ma quando ci sono priorità e progettualità, le soluzioni si trovano». Dello stesso avviso il presidente dell’Authority Giampieri, che ha spiegato come «la conta dei danni al momento non sia possibile: siamo dell’avviso che il costo un’ipotetica ricostruzione non sarà inferiore ai 30 milioni di investimento. In alcune zone è però impossibile l’accesso per motivi legati alle assicurazioni. Quello che vorremmo fare, in accordo col presidente, è creare premesse per dare vita ad una situazione della logistica del porto più moderna, evoluta ed al passo con i tempi. Stiamo ragionando su una serie di scenari per approntare un progetto complessivo da sottoporre al presidente ed al suo staff in modo tale che tutto diventi più all’avanguardia. Il fatto che una delle prime uscite ufficiali del presidente sia stata questa, è un segnale di attenzione molto importante. Questi segnali danno coraggio e forza di reagire. Il porto è un leone ferito, ma la gente di porto ha la pelle dura: la reazione è già pronta». Sulla possibilità di spostare nei capannoni 1 e 2 – al momento liberi – le attività dei concessionari danneggiati dal rogo, fa sapere che «abbiamo fatto già le proposte per capire la loro disponibilità a spostarsi in questi spazi, 7500 mq che abbiamo recuperato. Stiamo riscontrando grande collaborazione, inaspettata in altri tempi, tra coloro che erano e sono concorrenti molto forti».

L’assessora Simonella ha posto l’accento sulla «possibilità di continuare a  lavorare ed in sicurezza, anche immediatamente dopo le fasi dell’incendio. Siamo in attesa di sciogliere le ultime riserve – i risultati arriveranno a giorni – rispetto agli impatti nell’inquinamento dell’aria e del suolo, e questa era per noi la cosa più importante. L’altro impegno era sostenere l’Ap per garantire l’operatività del porto e fare quello che è necessario, insieme alle altre istituzioni, per pensare alla fase di rilancio, anche con una logica diversa, facendo un salto di qualità sulla logistica». Per Moretti, «occorre fare squadra affinché da questo evento, non solo si riparta da dove si era lasciato il percorso di crescita, ma addirittura si aprano prospettive diverse. Magari si cammina più lentamente, ma si arriva più lontano». Sulle indagini per stabilire se si sia trattato di incidente o atto doloso, Tusa ha fatto sapere che «l’autorità giudiziaria sta svolgendo gli approfondimenti necessari. In quest’occasione abbiamo voluto rappresentare al presidente il grande lavoro svolto dai vigili del fuoco nelle giornate dell’incendio ed i segni sono tutti ancora molto evidenti sulle strutture».

Il direttore Arpam Marchetti

L’assessore Simonella

L’ammiraglio Moretti

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