L’emergenza sanitaria apre sicuramente una fase straordinaria dove alcune aziende saranno costrette a rivedere la propria organizzazione «e le azioni messe in campo da Elica ci risultano inusuali e non in linea con la storia sindacale degli ultimi 15 anni. La condivisione dei percorsi è sempre stata alla base delle corrette relazioni industriali che hanno consentito di gestire una mancanza di lavoro che è stata strutturale per lungo tempo». A segnalare il ‘caso’ è la segreteria della Fiom di Ancona. «Ieri finalmente si è tornati alla piena saturazione degli impianti produttivi e la Fiom – si legge nella nota – ritiene più importante che mai condividere i percorsi per continuare a garantire i livelli occupazionali, partendo dal valore dell’integrità del gruppo nel suo complesso. La cosa più sbagliata sarebbe procedere ad azioni rivolte esclusivamente a fare cassa e/o rispondenti a logiche finanziarie e borsistiche, la tutela dell’occupazione e del patrimonio industriale che Elica rappresenta in tutta la provincia di Ancona passa per la salvaguardia dei livelli occupazionali, per il mantenimento sul territorio dei volumi produttivi. Anche azioni rivolte a depotenziare e ridurre la struttura di progettazione, markenting, logistica ed il “quartier generale” nel suo complesso rischiano di dare esclusivamente una risposta di risparmio nel brevissimo periodo e non aver, invece, respiro in prospettiva». Nell’incontro convocato per domani, 8 ottobre, i sindacati si aspettiamo di continuare sulla strada del confronto e della condivisione «per il bene dell’azienda, delle persone che ci lavorano e del territorio tutto».
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