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Nelle Marche contagi in fase apicale,
numeri alti ma stabili

PANDEMIA - Da alcuni giorni la curva dei nuovi casi si sta assestando, nelle scorse settimane invece la crescita era rilevante. L'effetto è legato ai provvedimenti per contenere il Covid. L'indice Rt è calato, da 1,55 in 15 giorni è sceso a 1,29

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La curva dei contagi ha raggiunto la fase apicale nelle Marche con numeri che da qualche giorno si ripetono senza che ci siano aumenti come nella fase iniziale della seconda ondata del Covid. In gergo fase di plateau su cui stanno incidendo le misure più restrittive che sono state prese per contenere i contagi. Misure che stanno avendo il loro effetto, anche se i numeri restano importanti. Rispetto ai giorni scorsi comunque nelle Marche si è arrivati in una fase di stabilizzazione dei contagi. Negli ultimi giorni si sono attestati sui 650-670 al giorno (oggi 833 ma il dato comprende anche test processati nei giorni passati) con un l’indice di contagio, Rt, che è in calo. Lo scorso venerdì nelle Marche era di 1,29, la settimana prima di 1,35, quella precedente ancora di 1,55. La misurazione per questa settimana ancora non è uscita.

Una situazione che viene evidenziata anche dall’incidenza di positivi sul totale dei test fatti in regione: oggi era del 28,7%, inferiore rispetto a ieri (33,9%) e martedì (35,3%). Anche i ricoveri in ospedale vengono dati in calo rispetto a quelli precedenti. Oggi nelle Marche è invariato rispetto a ieri (sono 610), invariato anche il numero delle persone in terapia intensiva (74), un paziente in più invece è in terapia semi intensiva (128 in regione). A pesare sono i provvedimenti che sono stati presi e che si iniziano a vedere da qualche giorno. Siamo passati da settimane in cui vi erano numeri che raddoppiavano da una settimana all’altra ad una situazione in cui i casi sono tanti quanti il giorno precedente. Ma rimangono tanti e il prossimo step dovrà essere far calare i numeri dopo averne calmato la crescita. Se in una prima fase i contagi erano legati alle vacanze, in una seconda erano stati legati ai rientri in Italia di persone che qui lavorano e che erano stati nei loro Paesi d’origine dalle famiglie, poi i contagi si sono registrati nelle scuole e ora si ha una situazione generalizzata dove però sono molti i casi di contagi che avvengono tra le mura domestiche.

(Redazione Cm)

 

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