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Camera di Commercio,
rinviata la firma con Nibali
testimonial delle Marche

CICLO-TURISMO - Confermata la campagna 2021 in collaborazione con la Regione. Sabatini: «Oltre 9700 le imprese toccate dalle restrizioni connesse all'emergenza e al nuovo status di zona arancione, 432 a Civitanova e 247 a Macerata»

 

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Vincenzo Nibali

 

Le nuove restrizioni agli spostamenti in seguito alla classificazione delle Marche come zona arancione, e le incombenze di queste ore che vedono occupati gli amministratori a fare fronte alla contingenza socio economica, obbligano Camera di Commercio delle Marche e Regione a rinviare la stipula ufficiale dell’accordo con il campione Vincenzo Nibali per il 2021 nell’ambito della collaborazione tra i due Enti. «Si tratta solo di un arrivederci – sottolinea il presidente Gino Sabatini – La presenza di Nibali in un incontro, seppure in forma ristretta e rispettosa dei protocolli di sicurezza, sarebbe stato un momento importante per immaginare una stagione turistica primaverile ed estiva libera dal covid. La situazione ci impone però rispetto e prudenza ancora maggiori: ora è il momento di mettere a punto sostegno e aiuti per il presente immediato. I campioni conoscono la tenacia, l’attesa e la ricerca di equilibrio: cercheremo di farci ispirare da un fuoriclasse come Nibali che sarà comunque presto con noi». «Rinviamo questo appuntamento – afferma il presidente Francesco Acquaroli – nell’attesa di poterci rivedere quando sarà possibile. La valorizzazione turistica e promozione del nostro territorio e del comparto dell’accoglienza marchigiana, che oggi sta affrontando anche le conseguenze della pandemia, resta una delle priorità dell’amministrazione regionale. Quello legato all’ambiente e al ciclismo possiede le caratteristiche di un turismo che oggi interpreta nuove necessità dei visitatori, che scelgono i nostri territori per esperienze turistico-sportive, a contatto con la natura, a due passi da luoghi magnifici di arte, storia e cultura».

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Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche

Il ciclista siciliano che domani avrebbe dovuto partecipare alla conferenza nella sede camerale di Ascoli è rammaricato della situazione e manda un messaggio di vicinanza e sostegno alle Marche, augurandosi di «tornare presto a percorrerle dalla costa all’entroterra: dopo una pausa forse potremmo tornare a guardare i territori con occhi più riconoscenti e un approccio più sostenibile». «Il cicloturismo è fortemente legato ai temi del rispetto dell’ambiente ma anche dell’innovazione – commenta Massimiliano Polacco, componente di Giunta camerale con delega al Turismo – perché richiede infrastrutture materiali e immateriali, manutenzione di ciclabile e ciclovie, fibra per essere connessi e muoversi, anche da soli, in sicurezza e possibilità di geolocalizzazione. E’ inoltre un turismo dolce, di prossimità, ma distante dalle folle: caratteristiche che lo rendono adeguato al ritmo di un tempo come quello che stiamo vivendo». Nelle Marche le imprese legate al ciclismo in modo diretto (escluso indotto di alloggio e ristorazione) sono 446, tra chi le bici le fabbrica, le commercializza, le ripara e le noleggia. L’attenzione e la preoccupazione di queste ore è però estesa ad altre realtà d’impresa. «Sono oltre 9700 quelle toccate dalle restrizioni connesse all’emergenza e al nuovo status di zona arancione» aggiunge Sabatini. I dieci Comuni marchigiani con il maggiore numero di attività sospese e limitate, sono San Benedetto (705), Pesaro (677), Ancona (602), Fano (468), Senigallia (465), Civitanova Marche (432), Ascoli Piceno (360), Macerata (247), Jesi (227) e Fermo (215). «Camera Marche è in stretto contatto con la Regione per mettere a punto interventi diretti a dare ossigeno immediato specie alle realtà più piccole, e anche per attrezzarle per muoversi al meglio nella dimensione dove ora indispensabile essere: quella digitale».

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