Sanità verso il collasso, l’Umbria chiede aiuto alle Marche e ospitalità al Covid center di Civitanova. C’è stato sabato un sopralluogo dei vertici della sanità umbra insieme ai colleghi marchigiani per valutare l’ipotesi di trasferire alcuni pazienti in uno dei moduli allestiti all’ex fiera.
In Umbria infatti la situazione sarebbe pesantemente compromessa quanto a disponibilità di posti letto, da qui l’idea di chiedere alla nostra regione. La giunta guidata da Acquaroli sarebbe propensa a lasciare un modulo del Covid center agli umbri, purché siano loro a farsi carico del personale necessario. Non è escluso che a proporre questa soluzione sia stato Guido Bertolaso, ora consulente per l’emergenza sanitaria in Umbria, ma nella primavera scorsa ideatore del Covid center di Civitanova, poi realizzato dall’Ordine di Malta, con 84 posti tra intensiva e sub-intensiva. A quanto pare, secondo indiscrezioni, Bertolaso si era già mosso per creare un “ponte” tra Umbria e Marche qualche settimana fa. Ci sarebbe stata infatti una telefonata ad Anas per bloccare l’avvio dei lavori lungo il tratto Foligno – Colfiorito della statale 77 che collega le due regioni. L’Anas aveva previsto dal 3 novembre al 23 dicembre una serie di interventi di manutenzione con chiusura del tratto in direzione Macerata. Il che avrebbe compromesso l’eventuale trasferimento di pazienti. Di fatto c’è che i lavori poi sono stati effettivamente rimandati, non c’è certezza che in questo senso sia stato decisivo Bertolaso. Al momento, secondo l’ultimo bollettino fornito dalla Regione, al Covid center di Civitanova sono stati tutti occupati i primi tre moduli aperti con 42 pazienti: 14 in intensiva e 28 in sub intensiva. Si va quindi verso l’apertura di un quarto modulo. A quel punto rimarrebbero due moduli per un totale di 28 posti letto.
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