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Area Marina Protetta, Aguzzi:
«Sorpreso dal ‘no’ della Mancinelli»
Pronto un altro sit-in di protesta

DIATRIBA - L'assessore per la tutela del paesaggio, parchi e riserve naturali ha detto di non avere alcuna preclusione sulla protezione formale di una parte del Conero, chiedendo anche al ministero competente di avere più tempo per decidere sull'istituzione dell'AMP. Intanto, è pronto un altro presidio per il 30 novembre, ad Ancona

Il porto di Numana e la Riviera del Conero

 

di Giampaolo Milzi

Un matrimonio che non sa da fare, quello per la costituzione dell’Area Marina Protetta della Costa del Conero? Certo che si deve fare, secondo il Comitato per l’AMP che da tanti anni si batte per l’istituzione della eco-zona di riserva. E che rilancia la sua mobilitazione su tre fronti. La mattina di lunedì 30 novembre presidio (il secondo, dopo quello sotto la Regione) con striscioni fuori della sede che sarà scelta per la seduta del Consiglio comunale che si occuperà della controversa e scottante vicenda. Accelerazione della petizione avviata ieri sulla piattaforma web change.org, che questo primo pomeriggio contava 1.300 firme, dal titolo “Aiutaci a far istituire l’Area Marina Protetta del Conero”. Rafforzamento dell’ipotesi di chiedere successivamente un referendum popolare consultivo ad Ancona per «proteggere con l’AMP questa area ricca di bellezza e biodiversità, accanto a preziosi valori storici, culturali, geologici e paesaggistici, nonché difenderla da emergenze ambientali; la costa ed il mare del Conero sono un complesso di habitat straordinari e fragili allo stesso tempo».

Francesco Rubini

LA MOZIONE – Durante il Consiglio municipale del 30 novembre, il consigliere Francesco Rubini, di Altra Idea di Città, presenterà una mozione urgente sulla questione «in modo che tutte le forze politiche si esprimano con chiarezza e trasparenza in una discussione pubblica a beneficio dei cittadini». Pieno sostegno da Rubini, all’ipotesi di referendum popolare allo studio del Comitato per l’AMP. Nel mirino del Comitato (di cui fanno parte 23 associazioni, circoli e gruppi non solo ambientalisti, così come Cooperativa Pescatori di Portonovo, Lega Pesca Marche  Slow Food Marche, tanti cittadini di cui molti professionisti, professori e ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche, i due ex presidenti del Parco del Conero Lanfranco Giacchetti e Gilberto Stacchiotti, solo per fare alcuni esempi) soprattutto la sindaca di Ancona, Valeria Mancinelli, travolta da una bufera di critiche da più parti. Perché? «La Mancinelli non ci ha mai consultato né ha davvero sentito a fondo l’opinione della società civile ed economica nelle sue varie articolazioni territoriali», secondo i portavoce del Comitato. E la Mancinelli – dopo aver inserito nel programma di maggioranza a guida Pd l’istituzione dell’AMP nel 2013 ed essere stata eletta, nel 2014 aveva affermato «che l’istituzione dell’Area Marina del Conero, a cui il Comune di Ancona ha aderito in modo convinto da tempo, rappresenti una tutela del pregio e della specificità del nostro territorio e possa essere un volano per green economy, ricerca scientifica e sviluppo sostenibile». Colpo di scena e dietro front il 15 settembre scorso, quando la sindaca di Ancona ha ufficializzato il proprio no all’AMP, sembra dopo aver parlato con alcuni pescatori subacquei e diportisti, e coi vertici del porto turistico di Marina Dorica.

Stefano Aguzzi

 

LA QUESTIONE – Ma torniamo al nodo di fondo della questione, che si è tentato di sciogliere ieri in Consiglio regionale. Il 5 novembre il Ministero dell’Ambiente ha scritto alla Regione Marche per avere una risposta ufficiale, entro il 20 novembre, sulla posizione dei tre Comuni coinvolti nella istituzione dell’area di riserva ambientale.
Due le opzioni possibili sula possibile AMP: la prima limitata alla fascia di costa che va dal Passetto (escluso) allo scoglio della Vela a Portonovo, ipotesi che riguarderebbe solo Ancona; la seconda allargata fino alla spiaggia di Numana e inclusiva anche di Sirolo. Già esclusa dallo stesso Ministero la possibilità di costituire un’area di riserva integrale; le due opzioni in campo prevedono zone B e C, con vincoli e limitazioni molto più allentati in relazione a tutte le attività inerenti alla costa e al mare. Ieri in Consiglio regionale, i chiarimenti e le riflessioni dell’assessore all’Ambiente, Stefano Aguzzi, di centro-destra, in risposta all’interrogazione dalla consigliere Marta Ruggeri di M5S. Critiche, misurate, di Aguzzi, proprio alla Mancinelli: «Il 16 ho incontrato i sindaci, sono rimasto sorpreso non certo per il no netto all’AMP ribadito come in passato da quelli di Sirolo e Numana, ma non mi aspettavo la forte contrarietà della prima cittadina di Ancona, la quale, dopo aver ammesso di avere incluso l’istituzione dell’AMP nel suo programma iniziale, ha detto che poi via via nel quinquennio successivo sono emerse perplessità nella maggioranza che la sostiene, tanto da spingerla ad eliminare l’AMP nel nuovo piano di governo cittadino del due anni fa»

La manifestazione in Regione del Comitato

Ma quali sono le perplessità che delineano il no della Mancinelli? Le stesse delle Giunte comunali di Numana e Sirolo, «relative a limiti alla balneazione, opere di rinascimento, allevamento dei mitili, attività di pesca tra cui quella delle vongole e quella sportiva. Attività che vanno autorizzate dal Ministero, ma non sappiano ancora come. Le stesse perplessità che mi avevano espresso tecnici e funzionari della Regione» ha detto Aguzzi. «Personalmente non ho alcuna preclusione all’istituzione dell’AMP. Ma ho scritto ai tre sindaci perché mi inviino al più presto un parere definitivo scritto, che non arriverà certo entro il 20 – ha aggiunto Aguzzi -. Quindi entro il 20 i miei uffici predisporranno una lettera al Ministero, in cui annunciamo che la Regione Marche ha intrapreso un nuovo percorso di approfondimento, che chiede ulteriori chiarimenti sulle perplessità sopra citate e una proroga per l’eventuale istituzione dell’AMP». Infine Aguzzi ha posto la questione della sostenibilità economica: «Il Ministero intende nominare e retribuire un direttore dell’AMP, ma poi le spese sarebbero a carico di Regione ed enti locali». Il finanziamento che il Ministero sarebbe disposto a concedere inizialmente ammonterebbe a 350mila euro. Coinvolto nelle polemiche anche l’assessore all’Ambiente del Comune di Ancona Michele Polenta, dei Verdi, in grave imbarazzo, dato chela Federazione dei Verdi Marche – così come l’Alleanza delle associazioni ambientaliste della regione – già il 13 novembre aveva dichiarato in una nota «che la Regione deve esprimersi a favore dell’Area Marina Protetta Costa del Conero, dopo inaccettabili ritardi, per, tra l’altro, tutelare le biodiversità e sviluppare e implementare un turismo sostenibile che produce un’economia in armonia con l’ambiente».

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