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Le urla strazianti della madre:
«Mi ha levato un figlio
Michele aveva tutta la vita davanti»

OMICIDIO AL PINOCCHIO - Il dolore di Patrizia, mamma del 26enne ucciso a coltellate sotto casa: «Mi è stata tolta la cosa più importante della vita». Un amico in lacrime: «Non me lo ridà più nessuno, ditemi che è uno scherzo». L'incredulità di una vicina, che si riferisce al presunto killer fermato dai carabinieri e al suo rapporto con la vittima: «Sono tutti ragazzi che erano cresciuti insieme, sono un gruppo di amici. Si conoscevano dalla scuola media»

La madre di Michele Martedì distrutta dal dolore

 

di Federica Serfilippi (foto Giusy Marinelli)

Un urlo infinito di dolore. E’ quello che, dal ritrovamento del corpo senza vita del 26enne Michele Martedì, non ha mai smesso di echeggiare lungo la stradina sterrata di via Maggini 204, teatro dell’omicidio avvenuto questa mattina attorno alle 12,30 per mano – questa l’ipotesi accusatoria – di un ex compagno di scuola della vittima, il coetaneo Mattia Rossetti.

Michele Martedì

«Mi ha levato un figlio, aveva tutta la vita davanti» le parole dette, tra le lacrime e lo choc, dalla madre di Martedì, Patrizia. Per circa tre ore è rimasta davanti al cadavere del figlio, testimone dei rilievi dei carabinieri e del medico legale. Grida di prostrazione, smarrimento e un solo interrogativo: perché? «Dovevano andare a casa di Mattia ieri sera», ha urlato la mamma, in riferimento all’episodio verificatosi ieri pomeriggio, quando il presunto killer si sarebbe presentato sotto casa di Martedì per avere con lui un confronto. «Mi è stata tolta la cosa più importante della vita, un figlio». Le parole, ripetute di tanto in tanto, hanno coinciso con un via vai continuo di amici che hanno raggiunto via Maggini per darsi forza e piangere la morte del giovane. Un amico, appena arrivato, è scoppiato in un pianto a dirotto: «Michi non me lo ridà più nessuno, ditemi che è uno scherzo».

Fabrizio Martedì, il padre della vittima

Ad arrivare a pochi passi dalla scena del crimine, anche una vicina di casa della famiglia della vittima. «Non so perché litigavano, non so, erano amici. Mi ha chiamato mio figlio dicendo “c’è uno che ha ucciso Michele” e sono scesa a vedere. Era un ragazzo tranquillo, fa il parrucchiere. Un amore, un ragazzo perfetto. Anche Mattia (il giovane fermato con l’accusa di aver ucciso il 26enne, ndr), erano amici venivano a casa mia, sentivano la musica. Non lo so cosa è successo. Cosa gli è preso a Mattia, un ragazzo per bene, pure lui. Sono rimasta male, cosa gli è preso? Erano tutti amici». La donna spiega che i ragazzi frequentavano anche il figlio, come loro 26enne.

Mattia Rossetti, il presunto killer

«Non ci posso credere – ha aggiunto – Sono tutti ragazzi che erano cresciuti insieme, sono un gruppo di amici. Si conoscevano dalla scuola media. Michele mercoledì ha dormito a casa mia. Era un bravo ragazzo. Anche Mattia veniva a casa mia, mi diceva che voleva una mamma come me, sempre allegra». Rossetti, disoccupato, vive alla Baraccola con i genitori. Sembra che da tempo, per motivi ancora sconosciuti, avesse preso di mira Martedì. Tanto che in un video delirante sui social era arrivato ad accusare il suo ex compagno del suicidio di Chester Bennington, ex frontman dei Linkin Park. Martedì faceva il parrucchiere e aveva la passione del calcio  a 5. Il ricordo del team Pietralacroce 73: «Il Pietralacroce Calcio a 5, in tutte le sue componenti, piange la morte del giovane ventiseienne Michele Martedì. Arrivato al P73 nell’estate del 2018 aveva svolto la preparazione estiva con la prima squadra di mister Marcelletti facendosi sin da subito voler bene da tutti per il suo atteggiamento sempre positivo e propositivo».

 

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