«Il recente dibattito del Consiglio comunale riguardante le prossime spese di investimento triennale consente importanti messe a punto. La decisione di spostare la biblioteca dalla sua attuale in un altro palazzo privato del centro storico, permette di fare il punto sulla politica culturale nella nostra città».Art. 1 Osimo cerca di tracciare un bilancio sulle politiche culturali messe in campo dall’amministrazione comunale di centro sinistra che governa la città. «Partendo dallo slogan elettorale “Una mostra all’anno”, pensando che con questa si potesse mettere insieme il binomio cultura-turismo, ci troviamo con risultati pesanti. – osserva Art.1 – Intanto per quanto riguarda l’aspetto “produttivo” vero e proprio: l’attuale mostra costata circa 215 mila euro, ovviamente a motivo Covid, ma non solo, non ha avuto ricadute significative. Sarebbe opportuna una attenta riflessione sulle “mostre paracadutate-chiavi in mano” che vengono allestite a scatola chiusa. Gli amministratori locali devono solo darsi da fare per trovare i soldi, senza attivare una adeguata partecipazione della cultura locale nella preparazione e costruzione dell’evento. La nostra città ha moltissime cose da “mettere in mostra” senza dover soddisfare appetiti esterni: si potrebbero organizzare eventi di valore, risparmiando cifre notevoli».
Ma il dato che il movimento democratico e progressista che vede tra i suoi massimi esponenti il ministro Roberto Speranza, il dato più significativo è relativo alla chiusure di molti i contenitori culturali della città «che riguarda lo stato di pessima gestione delle strutture. Chiuso il Museo. Chiuso San Silvestro, Chiuso San Filippo. Oltre alle belle parole non si è fatto niente. Non abbiamo colto l’interessamento, l’impegno, la capacità di realizzare. – sottolinea Asrt.1 Osimo – Ora la svolta dovrebbe essere rappresentata dallo spostamento della Biblioteca di duecento metri in linea d’aria. La motivazione sarebbe il risparmio sulle spese d’affitto. Nella discussione consiliare il sindaco ha affermato inoltre che nella Torretta del San Carlo dovrebbe trovare posto anche l’Archivio del Comune, senza precisare di quale archivio: si tratta dell’Archivio Storico, oppure del deposito dei recenti atti amministrativi comunali? C’è una una differenza sostanziale, tuttavia nella foga del parlare il sindaco incorre spesso in affermazioni generiche ed avventate, ma la questione è importante. In soldoni, l’Archivio Storico Comunale, attualmente ospitato negli spazi del Campana e collegato con la Biblioteca Comunale, dovrebbe essere trasferito e dove? E’ consapevole l’amministrazione che per l’adeguamento dell’Archivio Storico, che necessita di particolarissime condizioni ambientali, pochi anni fa fu fatto un enorme investimento da parte del Campana, il quale sta ancora sostenendo ingenti spese di ammortamento?»
Se il problema è riposto nella volontà di «non pagare l’affitto al Campana, perché non si è pensato agli spazi sopra il Cinema Concerto, invece che cederli alla comunità dei frati? Si preferiscono triangolazioni di vendita e acquisto? Perché questo gioco delle tre carte? Ormai troppe volte questa amministrazione ha effettuato scelte che passano sopra la testa dei cittadini, senza aprire un minimo dibattito, o peggio facendo orecchie da marcante, fingendo di non sentire ciò che emerge dalla cittadinanza. Basterebbero tali dubbi per mettere in discussione scelte azzardate. Servirebbero soldi e volontà nelle strutture attualmente chiuse. Meno Effimero. Più sostanza, più trasparenza»
Tante opere strategiche nel biennio per far crescere e migliorare la città
Palazzo Campana, inagibili i locali dell’ultimo piano e dell’archivio-biblioteca
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