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Fim, Fiom e Uilm su Indelfab:
«E’ necessario evitare
il licenziamento dei lavoratori»

IL FALLIMENTO coinvolge 566 lavoratori distribuiti sugli stabilimenti di Santa Maria e al Maragone di Fabriano e di Gaifana. Stamattina il vertice in video conferenza al Mise con le Regioni Marche e Umbria

La sottosegretaria del Mise, Alessia Morani, la scorsa estate all’incontro con i lavoratori Indelfab Fabriano

 

Nella giornata di ieri, mercoledì 9 dicembre, si è svolto un primo incontro conoscitivo tra le organizzazioni sindacali e la curatela del fallimento Indelfab (ex Jp Industries), dal quale è emerso che la tutela delle persone è un obiettivo imprescindibile. La procedura fallimentare coinvolge 566 lavoratori distribuiti sugli stabilimenti di Santa Maria e al Maragone di Fabriano e in Umbria di Gaifana. «E’ fondamentale in questa prima fase evitare il licenziamento delle lavoratrici e dei lavoratori ed è necessario uno sforzo massimo da parte del Ministero del Lavoro per trovare soluzioni a loro sostegno» sottolineano le segreterie Fim, Fiom e Uilm Marche ed Umbria. Il ministero del Lavoro ha nel frattempo convocato per il 15 dicembre, alle 10,30, in videoconferenza, le Regioni Marche e Umbria e i sindacati, «per discutere degli ammortizzatori sociali osservano i sindacati e creare dei percorsi adeguati, affinchè non vengano generati costi aggiuntivi a tutela dei creditori, e allontanare il più possibile il momento dei licenziamenti, nella speranza condivisa da tutti di individuare soluzioni attraverso manifestazioni di interesse che ad oggi non ci sono. Su questo giocherà un ruolo importantissimo sia il Mise con il quale è convocato l’incontro per stamattina, 10 dicembre, alle ore 11 che le Regioni con gli strumenti che riusciranno a mettere a disposizione, nel campo delle politiche attive e con eventuali incentivazioni per chi volesse proporre progetti». Al tavolo istituzionale del Mise, coinvocato in videoconferenza, interverranno i sottosegretari Alessia Morani e Alessandra Todde, i sindacati, le Regioni Marche e Umbria i tre curatori fallimentari e i rappresentanti di Invitalia per sondare se ci siano offerte di acquisto.

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