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Dea, contenzioso legale
sull’illuminazione pubblica

OSIMO - Il gruppo consiliare Liste civiche chiede spiegazioni sul bando impugnato, l'amministratore della società Antonio Osimani spiega perchè la spa ha vinto al Tar e si difenderà in Consiglio di Stato

Piazza Nuova, i giardini storici di Osimo illuminati dai lamponi e dalla luna

 

La gara per la gestione dei nuoci punti luce a led di Osimo è finita nel vortice di un contenzioso legale, a chiusura del bando  per la scelta dell’offerta migliore.

I banchi di minoranza della Sala Gialla dobe siedono anche le Liste civiche

«La Dea ha chiesto la prelazione dell’offerta più bassa. Ora c’è in corsa una causa amministrativa pendente al Consiglio di Stato – fa sapere una nota del gruppo consiliare Liste civiche Osimo – Anche se la Dea dovesse vincere dovrà gestire l’illuminazione pubblica spendendo di più, con minori utili da riversare nelle casse di Astea e quindi in quelle del Comune che avrebbe da una parte un risparmio ma dall’altra meno introiti da destinare ai servizi. In sostanza, alla fine, per avere i punti luce a led e la nuova gestione chi pagherà è il Comune di Osimo, cioè gli osimani». I movimenti civici si domandano che ripercussioni economiche avrà tutta la vicenda oltre al progetto di illuminazione pubblica per i cittadini osimani. «Fin dall’inizio avevamo fatto pervenire in via ufficiosa ai dirigenti Astea spa il rischio di una debacle,- sottolineano nel loro comunicato la necessità di avviare una partecipazione democratica sul progetto e di tutelare la realtà locale. Finora non c’è gara cui partecipa Astea spa che non si perda. Bisognerà pensare in modo diverso per gestire servizi essenziali come luce, gas e rifiuti».

Antonio Osimani

Alle accuse mosse dalle Liste civiche replica Antonio Osimani amministratore di Dea spa, società di distribuzione dell’energia elettrica che fa capo al gruppo Astea, precisando che «la concorrente che aveva proposto un ribasso a base d’asta al quale ci siamo potuti adeguare come proponente del progetto, aveva presentato ricorso al Tar, che ha però perso. Ora hanno presentato appello al Consiglio di Stato ma senza chiedere neanche la sospensiva della sentenza emessa dal tribunale amministrativo che ci ha dato piena ragione. Al contempo anche l’Agenzia anticorruzione ci ha fornito un parere favorevole su questo importante iter che rinnoverà l’illuminazione pubblica tramite convenzione pluriennale col Comune di Osimo».

La sede osimana di Astea in via Guazzatore

Era il 2016 quando il raggruppamento temporaneo di imprese composto da Dea, Astea Energia e Cogepo di Ancona hanno proposto al Comune il project financing per cambiare a led tutta l’illuminazione pubblica di Osimo, e in cambio ottenere la gestione del servizio per 25 anni. Il Comune di Osimo ha poi dato l’ok alla dichiarazione di pubblica utilità di questo progetto con appalto per l’affidamento pluriennale del servizio. Appalto al quale oltre al Rti di cui fa parte Dea si è presentato un consorzio emiliano, la cui offerta migliorativa è stata equiparata dal raggruppamento di impresa Dea – Astea Energia – Cogepo. La convenzione prevede il cambio in due step dei 6.800 punti luce di Osimo per un investimento complessivo di 1,4 milioni di euro da parte del Rti Dea, Astea Energia e Cogepo, ai quali si aggiungono ulteriori 500mila euro di opere innovative sempre legate alla pubblica illuminazione che verranno indicate successivamente dal Comune di Osimo. Quest’ultimo continuerà a pagare per il servizio lo stesso canone annuale (circa 700mila euro) per i prossimi 25 anni ma in cambio otterrà il rinnovo di tutti i punti luce. I risparmio energetico stimato da Dea grazie al led sarà di circa il 40%, con benefici economici e ambientali. «In attesa dell’udienza di merito fissata a marzo al Consiglio di Stato, siamo comunque pronti a partire già da inizio 2021 con i lavori di rinnovo dei primi 3.500 punti luce» assicura Osimani.

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