di Gianluca Ginella
Sono due operai di Loreto e la figlia, studentessa di Unimc le persone che sono positive alla variante inglese del Covid. Sono tutti paucisintomatici, e resta da capire come abbiano contratto il virus modificato individuato a settembre in Inghilterra. La coppia e la figlia non sono stati in Gran Bretagna e di recente non hanno avuto contatti con qualcuno che viene dal Paese d’Oltremanica. Marito e moglie hanno 50 anni. Sia loro che la figlia sono in isolamento a casa.
La ragazza frequenta l’università di Macerata ma sta seguendo le lezioni a distanza da sei mesi. La positività al Covid inglese è emersa dopo che c’è stato un controllo all’istituto di Torrette di Ancona sui tamponi che erano stati effettuati dalla donna e dal marito. La donna aveva avvertito febbre l’11 dicembre, il marito il 19 dicembre. Entrambi erano risultati positivi e anche la figlia. I risultati del tampone sono stati poi scelti a campione su migliaia di test che arrivano. C’è stato un approfondimento sui risultati di questi campioni ed è emerso che si tratta della variante inglese, che come specificità ha una modifica a livello della molecola Spyke che è quella che permette al virus di dare il via al contagio una volta entrato nell’organismo. Dopo il caso che c’era stato a Roma (a risultare contagiata una donna rientrata dall’Inghilterra), il primo in Italia, quello della famiglia di Ancona è il secondo che è emerso nel nostro Paese.
«Ma altri potrebbero essercene – spiega l’assessore alla Sanità, Filippo Saltamartini -, anche a detta del primario del reparto di Virologia dell’ospedale di Torrette, Stefano Menzo. Non è infatti possibile che la variante sia stata accertata solo nelle Marche ed è invece possibile che, se si cerca bene nelle altre regioni, soprattutto ad alta concentrazione epidemica, il dato venga fuori. Intanto il dipartimento di Prevenzione dell’Area Vasta 2, coordinando da Daniela Civini, è al lavoro per comprendere come la famiglia abbia contratto il Covid modificato e come sia avvenuta la trasmissione». La variante secondo i primi studi non sarebbe più dannosa ma più contagiosa. Il vaccino comunque non dovrebbe avere problemi a neutralizzarla.
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