La Whirlpool «attiverà la cig Covid» non solo per i lavoratori dello stabilimento di Napoli dall’inizio di gennaio alla fine di marzo prossimi, quando scadrà il blocco dei licenziamenti. A comunicarlo è stata sottosegretaria al Mise, Alessandra Todde, al termine del tavolo convocato ieri al Mise spiegando che «l‘azienda si è resa disponibile ad anticipare la cassa integrazione come da accordi». Nel corso dell’incontro incentrato soprattutto sul futuro dello stabilimento di Napoli, chiuso dal 31 ottobre scorso, le sigle sindacali Fim, Fiom e Uilm, hanno chiesto «l’integrazione della cassa integrazione al fine di garantire il salario pieno alle lavoratrici e ai lavoratori di Napoli. – riferisce Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile elettrodomestico – L’azienda si è resa disponibile a discuterne in sede di esame congiunto. Whirlpool, su nostra richiesta, ha anche dato disponibilità ad approfondimenti su Napoli e su Caserta al tavolo ministeriale. Per quello che ci riguarda Napoli deve continuare a produrre lavatrici di alta gamma. Auspichiamo che il Governo assuma un ruolo più deciso nel mettere in discussione le scelte della multinazionale.». A partire da gennaio, la cassa Covid a totale carico dello Stato riguarderà anche i lavoratori Whirlpool di Fabriano, le maestranze con ridotte capacità lavorative dello stabilimento di Melano e 40 impiegati della sede centrale. «Come Fiom-Cgil per Fabriano – fa sapere Pierpaolo Pullini, della Fiom Ancona – abbiamo chiesto di implementare le operazioni di aumento di ore lavorabili per le persone con ridotte capacità lavorative, circa una cinquantina, gli unici attualmente in cassa integrazione a Melano, continuando con operazioni di adeguate operazioni di insourcing e di cominciare un vero percorso di riconversione professionale per gli impiegati in cassa a zero ore».
Whirlpool, investimenti per 6 milioni di euro nello stabilimento di Melano
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