E’ rimandato solo di qualche giorno il suo debutto in politica con l’ufficializzazione della candidatura a sindaco di Castelfidardo, giusto il tempo di portare a termine le consultazioni preliminari tra le varie anime del centrodestra. Gabriella Turchetti sta seriamente valutando di assumere il ruolo-guida di una coalizione che unisca nel perimetro di un progetto elettorale i simboli di FdI, Lega e Fi. «Sono stata contattata per partecipare ad un progetto per il governo di Castelfidardo, ci si sta lavorando ma non c’è nulla di ufficiale perché essendo la mia figura indipendente sarà indispensabile percorrere tutte quelle tappe volte ad armonizzare le diverse anime dei partecipanti». La farmacista conferma così le indiscrezioni sulla sua possibile investitura nella corsa a palazzo comunale. In questa fase di dialogo e confronto preferisce perciò evitare sovraesposizioni mediatiche la figlia di Peppina Fattori, la nonnina di Fiastra simbolo delle popolazioni colpite dal sisma determinate a continuare a vivere nei luoghi d’origine, nonostante tutto. E garantisce di essere pronta a mettersi in gioco per sondare se esistono le condizioni per costruire una coalizione partitica ampia e in grado di vincere le prossime elezioni comunali nella città della fisarmonica, nell’ultimo quinquennio a guida amministrativa M5S.
«Castelfidardo mi ha accolto 38 anni fa, dandomi la possibilità di realizzare i miei progetti affettivi e lavorativi – ricorda Gabriella Turchetti- Ora mi si presenta l’opportunità di mettermi al servizio di questa città, ritengo doveroso impegnarmi almeno in una prima fase esplorativa. Poi vedremo». A cinque-sei mesi dall’appuntamento elettorale si può in sostanza ancora prendere tempo, anche se il centrodestra fidardense è la prima compagine politica a far circolare in via ufficiosa il nome di un candidato sindaco che a quanto pare sarà espressione della società civile e del mondo del fare. Uno schema di gioco per affrontare la partita differente rispetto al passato, quando il timore elettorale era stato affidato quasi sempre a uomini di partito. Sul nuovo orientamento potrebbero anche aver inciso i risultati del voto regionale dello scorso settembre quando Castelfidardo ha accordato 4.016 preferenze (pari al 48,17%) al candidato del centrodestra, l’attuale governatore delle Marche Francesco Acquaroli, contro i 2.843 voti (34,10%) confluiti sul competitor di centro sinistra Maurizio Mangialardi e i 1.109 (13,30%) sul pentastellato Gian Mario Mercorelli. Alle Comunali del 2016 invece la lista civica in quota centrodestra si era attestata al primo turno sul 3,56% dei consensi precludendosi il duello finale. A giugno 2016 il ballottaggio era stato vinto con il 29,06% (2.496 voti) dall’attuale sindaco grillino Roberto Ascani nel confronto con il candidato Henry Adamo. esponente della storica lista civica Solidarietà Popolare che si era fermata al 25,94% delle preferenze (2.228 voti) e che al tempo vantava un record di governo della città ininterrotto di quasi 20 anni..
(m.p.c.)
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