Un carico di pannolini per neonati lasciati davanti all’ingresso del Consiglio regionale ad Ancona. Esattamente sono 1.450 quanti i bambini non nati per aborto nel 2019. Il gesto è di Roberto Festa, medico di base di Loreto, che lo definisce “una pacifica provocazione. Tutto è nato da una discussione in famiglia e a raccontarla è Daniele, 8 anni, figlio di Roberto. «Mi hanno spiegato che c’erano dei bambini che dovevano nascere e non sono nati perché le mamme e i papà non volevano, io ho pensato che si potesse fare qualcosa con i politici perché non ci fossero più. Parlando ci è venuta l’idea dei pannolini».
Precisa papà Roberto: «Con la disarmante chiarezza tipica dei bambini, mio figlio, alla madre che gli stava spiegando il senso della polemica la consigliera regionale Manuela Bora e l’assessora Giorgia Latini, qualche giorno fa, aveva obiettato: “ma se le loro (delle madri che abortiscono volontariamente) mamme le avessero volute abortire, come ci sarebbero rimaste?”.
È nata così, l’idea di dare concretezza al desiderio di mio figlio, insieme ad una amichetta, di far capire che al centro di tutto, di ogni discorso e di ogni azione, devono esserci i bambini. 1450 sono i bambini, reali, esistenti, per quanto piccoli e ancora nascosti nelle pance delle mamme, che sono stati fisicamente eliminati negli ospedali della nostra regione in un solo anno, il 2019.
1450 sono perciò i pannolini che ieri sera sono stati lasciati davanti all’ingresso del palazzo del Consiglio regionale, con al centro un grande ramo d’ulivo. Segno di Vita e di Pace, come insegna l’adagio “se vuoi la pace, difendi la vita”». Da qui l’iniziativa, fatta in assoluta autonomia, di portare il carico di pannolini, acquistati da Roberto a sue spese, davanti al palazzo del Consiglio regionale con un cartello in cui si spiega che sono indirizzati alla consigliera Manuela Bora. «Il carico di pannolini è stato lasciato in consegna alla consigliera Bora: è una bonaria provocazione affinché tutti possano capire che non esiste libertà senza la responsabilità verso la propria e l’altrui vita. La richiesta è di non sprecarli e di farli pervenire ad un Centro di aiuto alla vita affinché giungano alle mamme che ne hanno bisogno». Il gesto è stato successivamente sposato da Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale marchigiano del Popolo della Famiglia che ha commentato: «Ho condiviso oggi sulla mia pagina Facebook il post di un amico con il messaggio di suo figlio alle istituzioni, messaggio, che come rappresentante del Popolo della Famiglia condivido, concretizzato con il gesto che lascio descrivere a lui».
(a.p.)
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