Oggi sarà la giornata decisiva per il monitoraggio dei contagi da Covid nelle Marche da sottoporre all’attenzione dell’Istituto superiore di sanità. Decisiva per la scelta di adottare provvedimenti più restrittivi: dichiarare zona rossa tutta la provincia di Ancona che guids la classifica dei casi di contagio in aumento oppure attivare micro-lockdown solo in alcune aree, ad esempio nelle città della Valmusone (Camerano, Castelfidardo, Osimo e Loreto) ma anche della Vallesina (Jesi) e dell’area montana (Sassoferrato), come ha già fatto l’Umbria per la provincia di Perugia e in alcuni Comuni del Ternano. La zona di Sassoferrato in particolare, riflette e risente della recrudescenza di casi anche per la vicinanza con l’Umbria. La Cna Territoriale di Ancona chiede però alla Regione di intervenire in maniera chirurgica nei Comuni in zona sud e nell’entroterra, dove sono emersi i casi che preoccupano, evitando il lockdown generalizzato a tutto il territorio provinciale. Dopo il confronto con i sindaci e prima di decidere se firmare nuovi atti, il governatore Francesco Acquaroli attenderà domani il responso del comitato tecnico del ministero della Sanità.
Secondo l’associazione di categoria degli artigiani «sarebbe sbagliato stabilire una zona rossa indiscriminata in tutta la provincia anconetana, poiché anche in questo caso vale il principio, a noi caro, secondo il quale i provvedimenti per risultare efficaci debbono essere mirati e puntuali e non generalizzati, sia quando richiedono sacrifici, che quando riconoscono agevolazioni e ristori. – sottolinea in una nota Massimiliano Santini, direttore della Cna Territoriale di Ancona – Con tutta la prudenza che merita, pare che l’aria stia cambiando. Grazie al clima politico generale e alcune operazioni ben fatte, alcuni settori stanno ripartendo di slancio, come il comparto edile, le misure della regione per accedere a nuova finanza e per incentivare le nuove imprese stanno funzionando, l’allentamento delle restrizioni concesse dalla zona gialla stanno ricreando fiducia e voglia di ripartire. Beninteso, ciò non vuol dire che possiamo allentare la presa, ma viceversa tenere alta la guardia sempre e comunque, soprattutto laddove le statistiche ci dicono che il comportamento dei cittadini deve essere esortato, richiamato e guidato nel rispetto rigoroso delle regole stabilite per l’emergenza tutt’ora in corso, appello al quale ci sentiamo di unirci alle istituzioni tutte per il bene comune».
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