Le Marche rischiano la zona arancione. Tra il 10 e il 16 febbraio è peggiorato, rispetto alla settimana precedente, l’indicatore dei casi positivi al coronavirus per 100mila abitanti (529; 660 media nazionale); resta sopra soglia la saturazione dei posti in area medica (45%; 30% Italia) e la saturazione dei posti in Terapia intensiva (32%; 24% Italia); preoccupa l’andamento contagi in provincia di Ancona, sesta in Italia per trend in aumento (7,2% contro 4,5% Marche e il 3,2% della media Italia). Il quadro emerge dal monitoraggio indipendente, settimanale, della Fondazione Gimbe. Domani, come di consueto, arriverà il responso della cabina di regia Stato-Regioni e la relativa ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza e sapremo se conserveremo la zona gialla o se passeremo ancora una volta in zona arancione. Il rischio, visti i numeri, è più che concreto. Intanto, per la provincia di Ancona la Regione ha stabilito fino alla giornata di sabato limitazioni all’ingresso e all’uscita, senza però limitare la mobilità tra i vari Comuni. Passando alla vaccinazione, secondo i dati della fondazione, nelle Marche la vaccinazione finora è andata al 70% a personale sanitario, all’8% agli ospiti di Rsa e al 22% a personale non sanitario. A zero la casella degli over 80: nella regione le vaccinazioni su questa fascia di popolazione inizieranno sabato 20 febbraio. Intanto il ministero della Salute indica in 68.753 le dosi somministrate finora nella regione su una dotazione di 88.280 (77,9%; 78,7% media Italia). Le Marche, fa sapere Gimbe, sono al quindicesimo posto in Italia, nella classifica che comprende Regioni e Province autonome, per percentuale di popolazione sottoposta a completo ciclo vaccinale anti-Covid: 1,86% contro il 2,18% di media nazionale.
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