«Ho appena sentito il Ministro e vi confermo che anche la prossima settimana le Marche saranno in zona gialla. Raccomando sempre la massima attenzione e il rispetto delle regole anticontagio». A dirlo il governatore Francesco Acquaroli con un post su Facebook in cui poco fa ha comunicato la decisione del ministero della Salute. Il ministro Speranza firmerà oggi l’ordinanza con cui conferma o modifica le zone di rischio delle varie regioni. Le Marche sono in zona gialla già da due settimane per cui la prossima sarà la quarta settimana consecutiva nella zona di minor rischio (escludendo la zona bianca).
Anche se le Marche sono state valutate da zona gialla da parte del Ministero, continua a preoccupare la situazione dei contagi in provincia di Ancona. Le limitazioni imposte dalla Regione alla mobilità in ingresso e in uscita dalla provincia di Ancona valgono fino a domani. Oggi il summit tra Acquaroli e sindaci anconetani potrebbe stabilire se ci saranno ulteriori restrizioni e a che livello andranno applicate (se più Comuni vicini, spetterà alla Regione altrimenti ai singoli Comuni). E’ probabile che si vada verso la proroga della chiusura dei confini.
«La scorsa settimana i dati erano oggettivamente allarmanti ma ora sembra che si stia assistendo ad un rallentamento» sottolinea Roberto Ascani, sindaco di Castelfidardo città dove sono stati registrati casi di variante inglese, che oggi ha prorogato fino a mercoledì prossimo la chiusura di alcune scuole dell’Ic ‘Soprani’. «Come emerso dal confronto con i vertici regionali e gli altri Comuni, il tracciamento ha reso ormai evidente che i focolai si sono sviluppati in ambito scolastico, pertanto la diffusione del contagio va circoscritta con chiusure mirate e tamponi a tappeto. Gli accorgimenti che abbiamo adottato in autonomia sono dunque appropriati alla casistica e in linea con le indicazioni del Ministero delle salute». Ma l’attenzione sulla popolazione scolastica resta massima e il fatto che la regione sia in zona gialla per un’altra settimana pur con il confine provinciale ‘blindato’ in entrata e in uscita, non deve indurre un calo di prudenza.
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