«La situazione è molto seria, la variante inglese è arrivata, il virus si “attacca” molto di più e molto più rapidamente si diffonde. Probabile che nei prossimi giorni siano modificati i ’parametri di sicurezza’ fin qui prescritti. Capisco che possa servire ancora qualche giorno per avere nuove “regole certe” dal Comitato tecnico scientifico nazionale: non si improvvisano e non si può andare con il “fai da te”. In attesa che arrivino, un consiglio di buon senso però mi sento di darlo, con forza, con grande forza: anche oltre i divieti di legge ognuno eviti il più possibile i contatti stretti non assolutamente necessari». Nel videomessaggio pubblicato ieri sera sui social media, il sindaco di Ancona, Valeria Mancinelli ha chiesto ai suoi concittadini la massima prudenza. (gaurdia il video al link). Il ceppo mutato del virus preoccupa per la sua maggiore capacità infettiva e il timore che possa diventare predominante in poco tempo fa alzare il livello di guardia, soprattutto in queste giornate che anticipano la primavera. Per questo week end anche Ancona con altre 19 città della provincia resterà in zona arancione (da domani tutte le Marche entreranno nella stessa colorazione). Con i nuovi 1.884 contagi registrati nell’ultima settimana, la provincia di Ancona si attesta al quarto posto nella classifica italiana per incidenza di casi in base alla popolazione (400 settimanali ogni 100mila residenti) seguendo a ruota Bolzano, Brescia e Rimini. Oggi, secondo i dati epidemiologici della regione, il capoluogo di regione conta 829 casi positivi e 1899 persone in quarantena.
Nel tardo pomeriggio di ieri la stessa Valeria Mancinelli ha convocato un breafing tra i sindaci della provincia di Ancona, in veste di presidente dell’Anci Marche insieme alla coordinatrice della commissione Anci scuola , il sindaco di Falconara Stefania Signorini. «Tema principale della discussione sono state le linee guida richieste dal sindaco di Falconara per tutti noi all’Asur sul tema ‘criteri eventuali chiusure scuole’ in rapporto al numero dei contagi, fatto salvo le ordinanze di carattere generale del presidente della Regione Marche. Linee guida che arriveranno ufficialmente lunedi. – fa sapere il sindaco di Osimo, Simone Pugnaloni, che ieri ha partecipato all’incontro in video-conferenza – L’occasione è stata importante per fare il punto su altre questioni e camminare insieme su tutti i fronti. La Regione sta recependo tutti i nominativi del personale docente e non docente degli asili nido, delle scuole paritarie, e nidi domiciliari per permettere loro di sottoporsi al vaccino. Ho avvisato i colleghi informandomi sul tema per interesse degli educatori della mia città che ancora non è possibile prenotarsi perchè la Regione caricherà tutti i nominativi solo quando avrà raccolto tutte le schede di tutti i Comuni delle Marche».
Nel corso del vertice, i primi cittadini hanno affrontato anche il tema della sicurezza e del presidio del territorio in questa fase dell’emergenza sanitaria. «In maniera unanime vorremmo chiedere di nuovo un’azione costruttiva tra Prefetto e sindaci per rafforzare i controlli coordinando le Polizie locali e le Forze dell’ordine. – sottolinea Pugnaloni – La prossima riunione sarà incentrata sulla necessità di condurre azioni comuni sulla chiusura parchi e luoghi all’aperto di aggregazione. Io ho accelerato l’azione sul centro storico perchè la situazione era divenuta insostenibile. Ieri ad Osimo si sono registrati 404 casi di positività, il doppio ai dati del primo lockdown. Dobbiamo rispettare le regole, chiedere a chi ci è vicino di rispettarle, solo cosi vinceremo questa dura e difficile battaglia. Noi sindaci cerchiamo di lavorare in sinergia, lo stesso deve fare ogni cittadino con il suo vicino. Dispiace, ma per ora occorrono misure drastiche. Ad Osimo da ieri abbiamo iniziato la linea dura con ottimi risultati in centro storico». Ieri pomeriggio, tra le 18 e le 19, Corso Mazzini e le piazze centrali di Osimo, super pattugliare da forze delll’ordine e volontari della protezione civile, erano pressoché deserte dopo la firma dell’ordinanza sindacale che vieta dalle 18 alle 22, nei fine settimana il consumo di bevande e cibo da asporto dentro le mura cittadine.
Redazione CA
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