Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato il nuovo Dpcm. Le regole previste dal provvedimento entreranno in vigore dal 6 marzo al 6 aprile 2021. “Il principio guida del nuovo dpcm, adottato dopo confronto ampio con Parlamento e Regioni, è la tutela della salute come questione fondamentale e faro, linea guida essenziale -ha detto il ministro alla Salute Roberto Speranza in conferenza stampa a Palazzo Chigi – Per ricostruire il Paese, per lo sviluppo del Paese, bisogna vincere la pandemia. La curva dà segnali piuttosto robusti di ripresa e risalita e facciamo i conti con alcune varianti temibili del virus come la variante inglese, ma anche variante sudafricana e sudamericana”. Il Dpcm «prova a mantenere un impianto di conservazione delle misure essenziali che sono vigenti. Viene confermato il modello di divisioni del nostro Paese di aree che corrispondono a colori. Noi riteniamo che differenziare i territori sia la strada giusta perché ci permette di dare la risposta più idonea ad ogni segmento» del Paese, spiega.
«Sulla necessità di dare un ristoro economico, è chiaro che l’impegno del governo è dare risposte. Siamo consapevoli dei sacrifici delle persone» costrette a interrompere le proprie attività «e il governo vuole essere vicino con atti concreti. Ma questi sacrifici sono indispensabili ed è chiaro che l’intervento economico è indispensabile e siamo impegnati nei prossimi giorni a lavorare in questa direzione», aggiunge Speranza.
«La variante inglese ha una particolare capacità di penetrazione nelle fasce più giovani. Questo ci ha portato a determinare che in area rossa le scuole di ogni ordine e grado saranno in Dad, così come nei territori dove il tasso di incidenza» del virus «è pari o superiore a 250 ogni 100mila abitanti. Sono colori che ormai gli italiani hanno imparato a conoscere: le zone rosse, che sono quelle a più alta diffusione del virus, e poi arancioni, gialle e da ultimo la zona bianca con il minor tasso di rischio», spiega Speranza rilevando che «in queste ore sono in corso interventi da parte di molti presidenti di Regione volti a costruire un modello che riesce a delimitare con ancora maggiore dettaglio su specifici ambiti sub-regionali. Riteniamo sia una linea che va nella direzione giusta perché produce un effetto ancora più significativo».
Mascherine e distanza – Il provvedimento dispone che «è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, nonché obbligo di indossarli nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private e in tutti i luoghi all’aperto a eccezione dei casi in cui, per le caratteristiche dei luoghi o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi».
Raccomandazioni in casa –Nel provvedimento rimane la possibilità di visitare in due parenti e amici ma è comunque «fortemente raccomandato l’uso dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi. Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza».
Il coprifuoco – Dalle ore 22 alle 5 del giorno successivo «sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato, per la restante parte della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi». In fascia biancail coprifuoco può essere ritardato.
Le zone e i colori –Il Dpcm prevede la divisione per colori dell’Italia. Ci saranno la fascia bianca, gialla, arancione e rossa. Sono in fascia bianca «le regioni che si collocano in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti, all’interno delle quali cessano di applicarsi le misure relative alla sospensione o al divieto di esercizio delle attività». Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all’aperto, comprese le manifestazioni fieristiche e i congressi nonché le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso, compresa la partecipazione di pubblico agli eventi e alle competizioni sportive.
Spostamenti tra le Regioni – Rimane il divieto di spostamento tra le regioni, anche se si trovano in fascia bianca o gialla. Si può uscire soltanto per motivi di lavoro, salute e urgenza, con il modulo di autocertificazione. Si può andare nelle seconde case, ma soltanto se si trovano in fascia gialla o arancione.
Seconde case – Nelle seconde case può andare soltanto il nucleo familiare e solo se la casa non è abitata da altri. Bisogna dimostrare di essere proprietari o affittuari da una data antecedente il 14 gennaio 2021 .
– Se la casa è in zona arancione scuro o rossa non ci si può andare.
– Chi vive in zona arancione scuro o rossa non può andare nelle seconde case anche se si trovano in fascia bianca, gialla o arancione.
La chiusura delle scuole – La misura ella chiusura delle scuole «è disposta dai Presidenti delle regioni o province autonome nelle aree, anche di ambito comunale, nelle quali gli stessi Presidenti delle regioni abbiano adottato misure stringenti di isolamento in ragione della circolazione di varianti di SARS-CoV-2 connotate da alto rischio di diffusività o da resistenza al vaccino o da capacita di indurre malattia grave; la stessa misura può altresì essere disposta dai Presidenti delle regioni o province autonome in tutte le aree regionali o provinciali nelle quali l’incidenza cumulativa settimanale dei contagi sia superiore a 250 casi ogni 100.000 abitanti oppure in caso di motivata ed eccezionale situazione di peggioramento del quadro epidemiologico».
Parenti e amici – Chi vive in zona rossa non può andare a casa di amici e parenti nemmeno una sola volta «nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi», portando con sé figli minori di 14 anni e persone disabili o non autosufficienti conviventi.
Parrucchieri e barbieri – Nelle zone rosse i parrucchieri e i barbieri non possono aprire. Il Cts ha confermato l’orientamento del governo.
Centri commerciali e mercati – Nelle giornate festive e prefestive in tutta Italia «sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all’interno dei mercati e dei centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili, ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie».
In zona rossa, inoltre, «sono chiusi i mercati, salvo le attività di vendita di soli generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici».
Cinema, musei e teatri – Nelle zone gialle si conferma la possibilità per i musei di aprire nei giorni infrasettimanali, garantendo un afflusso controllato. Dal 27 marzo, sempre nelle zone gialle, è prevista l’apertura anche il sabato e nei giorni festivi. Dal 27 marzo, nelle zone gialle si prevede la possibilità di riaprire teatri e cinema, con posti a sedere preassegnati, nel rispetto delle norme di distanziamento. La capienza non potrà superare il 25% di quella massima, fino a 400 spettatori all’aperto e 200 al chiuso per ogni sala.
Palestre e piscine – In tutta Italia – tranne che nella fascia bianca ma sulla base delle misure stabilite dal tavolo tecnico – rimane il divieto di aprire palestre e piscine.
Sale giochi – Il Cts ha ribadito il parere contrario anche all’apertura di sale Bingo e sale giochi.
Feste e discoteche – Le feste rimangono ancora vietate, anche in fascia bianca. Le discoteche, inoltre devono restare chiuse.
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