«Faccia a faccia. Poi magari succede davvero, quando meno te lo aspetti. Sei lì tu e lui, lui e te. Lui ti vede, ti sente, tu no. Lui è lì ed inizia una battaglia impari contro quel nemico invisibile che non si è accontentato di colpire solo te, ma che ti ha colpito dove ti fa più male: negli affetti più cari. Allora lo sconforto ti assale e rischia di sopraffarti: la voce si affievolisce ogni giorno di più, taci, pensi, vivi e non vivi, passi momenti bui, interminabili notti insonni che non finiscono mai, il termometro e l’ossimetro disseminati per tutta casa diventati improvvisamente gli unici oggetti di culto giornaliero. Una ossessione. Una cosa ho cercato di imparare subito: non mollare mai, altrimenti è solo disperazione». Alfredo Cesarini, 69 anni, sindaco di Santa Maria Nuova è ricoverato da sabato scorso all’ospedale Carlo Urbani di Jesi dopo essere risultato positivo al Covid 19 come altri suoi familiari. Una battaglia personale «forse la più grande, la più dura, la più imprevedibile» che sta affrontando a viso aperto, con coraggio, come racconta in un lungo e articolato post pubblicato su Facebook. Una situazione che è sotto controllo grazie anche alle attenzioni ricevute dagli operatori sanitari. «Ringrazio, in questa fase, a nome di tutti noi il dr. Brecciaroli, i medici dell’Usca, quelli dell’ospedale ‘Carlo Urbani’ di Jesi e tutto il personale ausiliario che ci stanno curando con grande professionalità; gli amici e tutti quanti in questi giorni ci stanno vicini in tanti modi, con tanti segni, facendoci sentire coccolati e meno soli» scrive ancora il primo cittadino di Santa Maria Nuova.
Poi rivela: «Un mese fa ho avuto l’occasione di vaccinarmi con giustificabili ragioni sanitarie, ma ho scelto di fare un passo indietro per non essere additato come “privilegiato” o peggio “casta” e quindi aspetterò il mio turno, come ha fatto il Presidente Mattarella. Io non mi ritengo un bravo politico, non sta a me giudicare, ma… conosco bene due parole “dovere” e “onestà” , compresa quella intellettuale… di chi crede nella vera Politica (anche perché le alternative sono solo dittatura o anarchia). Ma io con quella scelta, che rifarei anche oggi, ho messo a rischio la mia salute e forse oggi non sarei qui da solo davanti a questa finestra di una stanza di ospedale, con la stessa immagine fissa da giorni». Infine l’appello rivolto proprio a tutti per «chiedere rispetto per chi fa vera Politica, per chi lavora seriamente. Per i tanti Sindaci seri e onesti, troppo spesso lasciati soli in questa terribile pandemia, alcuni di loro anche morti per covid nello svolgimento del loro dovere. Chiedo rispetto! Lo chiedo sopra tutto per le persone che si impegnano per gli altri facendo Politica in modo serio fuori da ogni retaggio ideologico».
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