Si protrae da 15 anni il contenzioso al Tar Marche aperto dal ricorso della Provincia di Ancona sulle aree edificabili stralciate dalla variante al Prg di Osimo del 2005, senza che sia stata ancora fissata l’udienza di merito. «I proprietari coinvolti erano, in origine, ben 1.027, quindi, con le loro famiglie, oltre il 10% della popolazione residente. Per effetto delle reiterate proteste del Comitato ‘No Prg 2005’ , e del supporto di alcuni esponenti dell’opposizione, in particolare prima di Argentina Severini del Pd e successivamente di David Monticelli e Sara Andreoli del M5S, sono state retrocesse, in tutto o in parte, oltre 200 aree. – ricorda in una nota il presidente del Comitato, Angelo Marini – Alla luce di quanto in realtà è avvenuto, le previsioni delle Amministrazioni si sono rivelate del tutto errate. Da oltre una quindicina di anni la popolazione del nostro Comune non cresce, anzi, seguendo una tendenza nazionale, tende ad un costante decremento e invecchiamento. Ne consegue che la domanda di nuove abitazioni è crollata, come si vede dall’elevato numero di nuove costruzioni invendute. Si aggiunga che, già da diversi anni, l’Unione Europea invita gli Stati a limitare il consumo di suolo, privilegiando la ristrutturazione e l’ammodernamento del patrimonio edilizio esistente, che è già da tempo assai più che sufficiente alle esigenze abitative della nostra popolazione.
«L’Amministrazione comunale ora sembra temere che se il processo amministrativo in corso possa dare ragione alla Provincia, il Comune sarebbe costretto a restituire ai proprietari l’Imu pagata in eccesso negli ultimi 15 o più anni: si tratta di cifre molto elevate, dell’ordine di milioni, che le casse comunali non possono permettersi. – sottolinea Angelo Marini, presidente del comitato ‘No Prg 2005’ – Si aprirebbe per il nostro Comune una procedura di default, con pesantissime conseguenze. L’effetto della situazione per i proprietari dei terreni è devastante. Da un lato il Comune pretende le imposte calcolate su valori del tutto arbitrari e fuori mercato, dato che di fatto nessuno ha la possibilità di costruire per mancanza di domanda. Dall’altro si rivela pressoché impossibile vendere, o svendere, i terreni perché nessun eventuale acquirente vuole esporsi alle esorbitanti pretese fiscali dell’Amministrazione comunale. In conclusione, questo Comitato chiede una drastica riduzione dei valori attribuiti ai fini Imu, con effetti retroattivi per almeno 5 anni, a parziale ristoro degli esorbitanti prelievi fiscali sin qui imposti ai proprietari senza giustificazione economica».
Lo scorso 19 marzo scorso ilComitato aveva invitato il sindaco Simone Pugnaloni ad una riunione in videoconferenza per discutere gli argomenti in questione e cercare soluzioni capaci di mediare le esigenze dell’Amministrazione e quelle dei proprietari. «Spiace dover osservare – chiude Marini – che il nostro primo cittadino non ha ritenuto di rispondere all’invito. Abbiamo quindi cercato di sensibilizzare gli esponenti dei Gruppi di maggioranza e minoranza presenti in Consiglio comunale invitandoli ad una ulteriore videoconferenza in data 26 marzo. Anche in questo caso, dobbiamo rilevare l’assenza dei rappresentanti della nostra comunità, con l’unica eccezione degli esponenti del Movimento 5 Stelle Caterina Donia e Sergio Foria, che ringraziamo per la vicinanza e sensibilità dimostrate, che hanno assicurato il loro appoggio alla nostra azione, che comunque intendiamo portare avanti in tutte le possibili sedi, sia politiche che giudiziarie. Chi fosse interessato a collegarsi con questo comitato, può contattarci all’indirizzo: no.prg2005@gmail.com»
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