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Manifestazione Elica,
il Pd chiede rinvio
del Consiglio regionale

ANCONA – Il gruppo consiliare dei dem invita la maggioranza a partecipare alla concomitante mobilitazione indetta martedì prossimo dai sindacati. «C’è bisogno di un segnale di unità a difesa dei posti di lavoro»

la visita del capogruppo degionale del Pd, Maurizio Mangialardi al presidio dell’Elica di Cerreto

 

 

«È urgente e necessario che la politica e le istituzioni diano un segno di forte unità, netto e inequivocabile, per far sì che sulla vertenza Elica non si spengano i riflettori. Per questo abbiamo chiesto al presidente Dino Latini e a tutti i presidenti dei gruppi consiglieri il rinvio dei lavori dell’Assemblea legislativa e invitato tutti i consiglieri regionali a partecipare alla manifestazione sindacale che si terrà a Fabriano il prossimo 11 maggio. Invito che naturalmente estendiamo al presidente Francesco Acquaroli e a tutta la giunta regionale» .A chiedere il rinvio della seduta conmsiliare, in programma martedì 11 maggio e concomitante con la manifestazione dei lavoratori dell’Elica, è stato il gruppo assembleare del Partito Democratico.«Crediamo – spiegano i dem – che ci sia una profonda consapevolezza delle ripercussioni sociali che questa vicenda rischia di avere in un territorio già colpito negli scorsi anni da una profonda crisi industriale, la quale ha falcidiato migliaia di posti di lavoro e comportato la chiusura di altrettante imprese artigianali dell’indotto. La decisione di delocalizzare in Polonia le linee produttive a maggiore standardizzazione degli stabilimenti di Cerreto d’Esi e Mergo, lasciando senza reddito centinaia di famiglie nel bel mezzo di una pandemia che ha già colpito molto duramente questo territorio, non ha alcuna giustificazione. Se c’è la giusta sensibilità, la proposta che facciamo alla maggioranza e alla giunta regionale può essere facilmente accolta: non si tratta di esprimere solo una generica solidarietà ai lavoratori in lotta per la difesa del loro posto di lavoro, ma di farlo concretamente esercitando tutto il peso istituzionale di cui la Regione Marche è in possesso, affinché Elica Spa ritiri il suddetto Piano industriale e si apra un tavolo di confronto vero insieme alle parti sociali e al ministero».

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