Fare i turisti ad Ancona? Mai impresa fu più ardua. Ma la difficoltà non è solo per chi viene da fuori, ma pure per gli stessi anconetani.
Anzi, a dirla tutta, la solfa è la stessa ormai da anni. Nonostante sia estate, visitare i luoghi storici del capoluogo non è facile.
Si inizia dal porto romano dove, chiusa anche la passerella, osservare gli scavi è difficile anche perché è l’erba a farla da padrona. Interessanti sono invece i gabinetti chimici installati a coprire quel poco che si può vedere.
Il percorso turistico prosegue poi andando in piazza del Senato dove, di fronte a Palazzo Ferretti, si incontrano ulteriori scavi. Di cosa si tratti non è lecito sapere, dato che il pannello che dovrebbe fare da legenda è stato completamente cancellato e reso totalmente bianco dalla luce del sole.
Cosa positiva, in questo caso, è che il pannello si trova all’esterno della recinzione ma allo stesso tempo non serve a nulla risultando illeggibile. Invece, dirigendoci verso l’anfiteatro in direzione di via Birarelli, questa volta i pannelli sono stati installati all’interno ma, per leggerli, si dovrebbe scavalcare una recinzione. Si prosegue ancora fino ad arrivare al vero e proprio anfiteatro i cui cancelli sono chiusi con catene arrugginite e, anche in questo caso, i pannelli sono collocati all’esterno.
La tecnologia però in questo caso ci viene incontro. Bene in vista c’è infatti un Qr Code da inquadrare per «ascoltare il podcast e molto altro ancora!!» recita il cartello concludendo con un doppio punto esclamativo che regala tanto entusiasmo.
Inquadriamo, ma ci viene detto che “l’autorizzazione è negata”. Bisogna inserire un nome utente e una password… che ovviamente non abbiamo, né sappiamo come poter richiedere poiché le possibilità che ci vengono date sono solo due: “Annulla” e “Accedi”, dopo aver inserito ovviamente Nome Utente e password, però.
Amen. Si va oltre. C’è chi narra che in piazza Stracca si trovino delle terme romane. Effettivamente, un cartello ad indicarle esiste. Gira e rigira, si scopre che le terme sono però sepolte sotto una tettoia e, inoltre, coperte da ciuffi di erba diventati vere e proprie siepi cosicché toccherebbe chiamare nuovamente gli archeologi per riportarle alla luce. Infine, per arrivare a capire dove si trovano, c’è anche da passare in uno stradello talmente dimenticato che è stato invaso dai rovi.
Alzata la bandiera bianca, si riscende, senza aver visto nulla, verso piazza Alighieri, ai piedi del Palazzo degli Anziani, passando da Via Rupi Comunali dove, la seconda rampa di scalette è tuttora messa in sicurezza come (quasi ci dimenticavamo) quella dello scalone Nappi che sale al Duomo.
Peccato, perché qualche turista aveva provato a imbattersi in un breve tour della città romana.
(al. big.)
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