di Luca Capponi
Un incidente mortale, soccorsi che arrivano in elicottero, un altro paio (almeno) di sinistri di minore entità, code chilometriche sotto il caldo massacrante, acqua per gli automobilisti compressi per ore sotto il sole (alcuni anche nelle gallerie), traffico congestionato dalla A14 fino al raccordo Ascoli-mare, per quello che sembra qualcosa di molto vicino ad una “apocalisse”. E l’invito a evitare di prendere l’auto e dirigersi lungo la costa, in questo maledetto lunedì 28 giugno, non sembra affatto eccessivo, anzi. Ciò che sta accadendo lungo le principali arterie stradali del Piceno rimarrà infatti impresso per anni come una delle pagine più nere della storia recente. Il bilancio finora è tragico: due morti, un ferito grave. Ed un territorio collassato, paralizzato, che dopo anni di appelli si è trovato in ginocchio davanti ad una serie di eventi a catena che ne hanno messo (di nuovo) a nudo tutte le carenze infrastrutturali.
All’ora di pranzo la situazione era già drammatica, con l’incidente verificatosi all’altezza di Grottammare, lungo l’autostrada, corsia nord: tre mezzi pesanti, un tamponamento, il fuoco e la morte di due persone, con un terzo trasportato d’urgenza all’ospedale “Torrette” di Ancona. Paura, traffico in tilt e soccorsi che provano a farsi largo tra le auto, alcuni dei quali si calano dall’alto grazie agli elicotteri. Nel primo pomeriggio però, se possibile, la situazione peggiora. La A14 chiude nel tratto tra San Benedetto e Grottammare in direzione nord, ovviamente, e il traffico si concentra come sempre lungo la statale Adriatica. Dove avviene un altro incidente (altro tamponamento), seguito da altri due sinistri in viale dello Sport, a San Benedetto. Risultato, anche la statale va in tilt. Così come il raccordo autostradale che porta fino ad Ascoli, dove le difficoltà di percorrenza si verificano in ambo le direzioni. Un vero disastro. Su cui spendere altre parole sembra davvero superfluo. Chi doveva fare qualcosa per risolvere i problemi di viabilità del sud delle Marche, in particolare della A14 e delle sue due striminzite corsie, sempre buoni per le campagne elettorali, non ha fatto nulla. Eppure coloro i quali si trovano a percorrere ogni giorno quel tratto, tra slalom continui a causa di lavori e cantieri, incidenti e code quotidiane, vive sulla propria pelle un disagio da terzo mondo. Considerazione che fa tremare i polsi: se qualcuno aspettava che ci scappasse il morto, beh sappia che di morti ne sono arrivati due. Sarebbe il caso di mettersi una bella maschera, smetterla coi proclami strombazzati e, in silenzio, darsi una mossa per trovare una o più soluzioni. Subito.
Inferno A14, schianto tra tre tir: due morti e mezzi in fiamme
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