«Non lo possiamo negare. Appena saputa la notizia ci siamo tutti messi a piangere per la gioia.»
Così, Gianluca Di Lorenzo, socio e ideatore del progetto del biscottificio Frolla di Osimo e Castelfidardo, insieme a Jacopo Corona, ha commentato a Cronache Ancona la vittoria del “Premio del Cittadino europeo 2021”, istituito dal Parlamento europeo nel 2009. Un premio che intende ricompensare il senso civico.
«Prima gli azzurri di Mancini, ora noi – ha detto -. Non ci crediamo, ma è tutto vero. E’ stata una notizia inaspettata quando ieri ci è stata comunicata. Eravamo venuti a conoscenza della candidatura del progetto, avvenuta circa 3 mesi fa a nostra insaputa; ma essendo a livello europeo non avremmo mai pensato di arrivare primi e di vincere.»
Il laboratorio Frolla, che produce prodotti di pasticceria creati da una squadra di 18 ragazzi disabili, è sempre rimasto con i piedi per terra. «Abbiamo continuato a lavorare senza troppe “speranze” ma quando abbiamo saputo di essere arrivati in finale, in tutta Europa – prosegue -, abbiamo iniziato a pensare che forse non sarebbe poi stato così impossibile anche vincere nonostante, per tutti noi, quello era già un ottimo risultato perché voleva dire che qualcosina di bello ci avevano riconosciuto.»
Ecco poi la sorpresa. «Ieri ci è arrivata la telefonata inattesa: “Abbiamo vinto”. E’ stata un’emozione grande – continua – non tanto per noi, quanto per la felicità dei ragazzi perché il riconoscimento e il premio è tutto per loro. Il vero festeggiamento lo faremo più avanti, ma è stata una forte emozione. Qualcuno non ci credeva. Altri hanno detto: “Siamo come l’Italia”.»
La candidatura al premio avviene segretamente tramite i parlamentari europei che, conoscendo le realtà dei territori Ue, selezionano una serie di progetti interessanti e, ovviamente, anche avviati e non rimasti solo sulla carta.
«Non sapevamo niente, ed è stata una cosa da non crederci. Siamo soprattutto felici di aver portato a conoscenza di quasi tutti, ciò che abbiamo sviluppato. Il 9 novembre avremo la premiazione a Bruxelles e il nostro sogno, norme Covid permettendo, è quello di portarci tutti e 18 i ragazzi.»
Il premio dunque dà risalto a una realtà esistente: il progetto iniziale, come è stato sviluppato dopo e quindi come lavora tuttora.
«Il progetto Frolla – conclude – mi auguro che a seguito di questo premio diventi una realtà anche per altre Nazioni. Non siamo invidiosi di Frolla e speriamo anzi che venga condiviso e copiato ma il sogno – commenta – è che il nostro laboratorio un giorno non esista più. Se esiste Frolla – spiega – vuol dire infatti che al mondo c’è un problema mentre il giorno che chiuderemo, vorrà dire che abbiamo realizzato il nostro scopo e cioè: che Elisa, che è la nostra barista, lavorerà in un qualsiasi bar; che Marco, che fa il cameriere, sarà impegnato in un qualsiasi ristorante e così via.»
La prossima vittoria dovrà dunque essere questa.
(al. big.)
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