Il Comitato promotore del referendum per la realizzazione dell’Area Marina Protetta “Costa del Monte Conero”, ha individuato nel referendum consultivo, previsto dallo statuto comunale di Ancona, lo strumento migliore per una partecipazione consapevole della cittadinanza alla determinazione di una scelta che riguarda il futuro di tutti e delle generazioni a venire. Seguendo le regole previste dal Regolamento per la disciplina del Referendum comunali il Comitato ha presentato al sindaco, lo scorso 17 maggio scorso, una proposta di referendum, con un quesito molto semplice da comprendere: “È favorevole all’istituzione dell’Area Marina Protetta Costa del Conero nel tratto di costa del Comune di Ancona che va dal Passetto allo scoglio della Vela, ai sensi delle leggi n. 979 del 1982 e n. 394 del 1991?”. Nonostante il Regolamento comunale fissi in 15 giorni il tempo per il pronunciamento preventivo di una specifica Commissione consiliare circa l’ammissibilità della proposta, a distanza di 2 mesi però il Comune non si è ancora è ancora pronunciato.«Di questo passo – obiettano in un nota i sostenitori del referendum per l’area marina protetta “Costa del Monte Conero” – l’estate trascorrerà senza la possibilità di informare correttamente la cittadinanza sulla richiesta referendaria e senza che si possano raccogliere le oltre 4.000 firme necessarie per la indizione del referendum, con la possibilità, purtroppo, che in autunno riprenda la pandemia con conseguenti limitazioni al coinvolgimento della cittadinanza e alla raccolta delle firme».
Per venerdì prossimo, a mezzogiorno, è stata convocata la seduta della Commissione permanente per l’ammissibilità del referendum stesso ma non è scontato che si esprimerà subito. «Il Regolamento del Consiglio comunale parla chiaro: la Commissione avrebbe dovuto pronunciarsi sull’ammissibilità del Referendum entro i primi giorni di giugno; in assenza di tale pronunciamento, spettava al presidente del Consiglio comunale esprimere un parere preventivo. – proseguono i promotori del comitato referendario – Poiché il Regolamento prevede che il Comitato promotore dell’iniziativa referendaria possa incontrare la Commissione consiliare per fornire motivazioni e chiarimenti sulla proposta, sabato scorso abbiamo chiesto un incontro alla Commissione per essere ascoltati entro le prossime ore. Qualora non vi fosse un cambio di atteggiamento sarà palese che chi amministra la città teme il referendum ma non ha gli argomenti per farlo fallire, a dimostrazione che è giusto promuoverlo e poi votare Si a favore dell’ambiente e a salvaguardia del bene comune».
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