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Martina Centofanti:
medaglia di bronzo a Tokyo
per la farfalla fabrianese

IL BILANCIO del presidente regionale del Coni sulla spedizione alle Olimpiadi giapponesi, conclusasi in bellezza con il traguardo raggiunto dalla ginnastica ritmica. «Un risultato che avvalora il livello dello sport di matrice marchigiana»

Le farfalle azzurre con la medaglia (Rai sport)

 

Onore alle “Farfalle” della ginnastica ritmica a squadre che, regalando la quarantesima medaglia (bronzo) al paese, ieri mattina hanno chiuso in bellezza una partecipazione storica ai Giochi Olimpici. Un successo che ha coinvolto la nostra regione e in particolare Fabriano, dove si allena da sempre la “farfalla” 23enne Martina Centofanti (portacolori dell’Aeronautica Militare), figlia di  Felice, ex calciatore dell’Ancona tra il 1992 e il 1995.   Preparata da Julieta Cantaluppi e Kristina Ghiurova, Martina (romana di nascita ma fabrianese d’adozione) è in nazionale dal 2014 e vanta già ben 45 metalli preziosi, conquistati in meno di 10 anni fra gare nazionali e internazionali e una partecipazione a Rio 2016, dove ha sfiorato il podio. «Un’altra grande gioia per la nostra regione, quella regalata da Martina e compagne, che si somma ai successi di Tamberi e Volpi – ha commentato il numero uno del CONI regionale, Fabio Luna – Questa prestazione attesta l’alto livello della scuola fabrianese, un’eccellenza che tutto il mondo riconosce. Lo conferma anche il sesto posto di Milena Baldassarri nella gara individuale. Prima di lei, nessun’altra ginnasta italiana così in alto». La performance della ritmica a squadre è, secondo Luna, una dimostrazione della grandezza dell’Italia non solo a livello sportivo: «Ancora una volta l’Italia ha dimostrato di sapersi unire nei momenti difficili e il team azzurro ha espresso bene la voglia di ripartenza di tutti i cittadini. Per quasi due anni siamo stati inondati di messaggi e immagini negativi ma, da settimane, grazie allo sport il pubblico si è riappropriato di energie, sogni e valori. Vorrei che questa edizione fosse ricordata non solo per il record delle medaglie conquistate ma anche per l’affermazione dello sport al femminile in discipline come pugilato, canottaggio e sollevamento pesi e per il ruolo delle famiglie nella crescita dei singoli atleti». Con un contributo significativo al medagliere italiano, le Marche riscontrano un bilancio sicuramente positivo alla chiusura di Giochi: «Un risultato che avvalora il livello dello sport di matrice marchigiana, il cui merito è dei dirigenti. Voglio ringraziarli uno ad uno, senza dimenticare preparatori, tecnici, medici, e ovviamente gli atleti, a tutti loro vanno la mia ammirazione e riconoscenza», sottolinea Luna. Nei 29 elementi della delegazione marchigiana in Giappone erano rappresentati quasi tutti gli aspetti dello sport e questo rende onore alla cultura e alla competenza delle Marche in ambito sportivo. «Infine voglio virtualmente abbracciare tutti gli atleti che hanno gareggiato, si sono battuti molto bene. Un pensiero che va anche ai non medagliati del basket, tornato sul parquet a cinque cerchi dopo 17 anni, nuoto, volley, tennis, softball, che si è qualificato in una competizione aperta solo ai 6 migliori team del pianeta» conclude. La delegazione marchigiana ai Giochi olimpici di Tokyo 2020 era composta da 29 elementi fra atleti (16), preparatori (3), tecnici (7), dirigenti (1), medici (1), giornalisti (1).

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