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Area marina protetta,
il comitato riformula
il quesito referendario

ANCONA - Dopo la bocciatura della Commissione consiliare, dando seguito all’invito espresso, i promotori hanno presentato ieri una nuova proposta

Una panoramica del Parco del Conero (foto d’archivio)

 

La Commissione consiliare permanente per l’ammissibilità dei referendum si è espressa negativamente lo scorso 2 settembre sull’ammissibilità del quesito referendario presentato dal Comitato promotore dell’Area marina protetta del Conero il 17 maggio. Il Comitato ha così deciso di riformulare il quesito sulla scorta delle indicazioni ricevute. «Il quesito presentato dal Comitato promotore dell’Amp il 17 maggio così recitava “E’ favorevole all’istituzione dell’Area Marina Protetta Costa del Conero nel tratto di costa del Comune di Ancona che va dal Passetto allo scoglio della Vela, ai sensi delle leggi n. 979 del 1982 e n. 394 del 1991?” – ricordano i promotori del quesito referendario – La Commissione ha giudicato inammissibile il quesito in quanto ritenuto non rispondente ai criteri di chiarezza, comprensibilità ed intelligibilità e ha proposto, a maggioranza, al Comitato promotore del Referendum una riformulazione del quesito dove si limita a citare un elenco di possibili divieti, omettendo esplicitare quanto previsto dalla legge, ossia che l’applicazione ed eventuale deroga dei suddetti divieti è disciplinata da un apposito regolamento che, ad oggi, non è ancora definito né definibile».

Per dar seguito all’invito espresso dalla Commissione consiliare, il Comitato promotore ha così presentato ieri 14 settembre la riformulazione del quesito che questa è più articolato: “E’ favorevole all’istituzione dell’Area Marina Protetta Costa del Conero nel tratto di costa compreso tra gli ascensori del Passetto e lo Scoglio denominato “La Vela” in località Portonovo, ai sensi delle leggi 979 del 1982 e n. 394 del 1991, per garantire, ai sensi dell’art.1 della legge 393/91 ed in attuazione degli articoli 9 e 39 della Costituzione, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale dell’area marina interessata, disciplinando, ai sensi dell’art 19 della suddetta legge 394/1991 attraverso un apposito regolamento commisurato al grado di protezione necessario, le attività che producono impatti sull’ecosistema marino, quali in generale: la cattura, la raccolta e il danneggiamento delle specie animali e vegetali nonché l’asportazione di minerali e di reperti archeologici; l’alterazione dell’ambiente geofisico e delle caratteristiche chimiche e idrobiologiche delle acque; lo svolgimento di attività pubblicitarie; l’introduzione di armi, esplosivi e ogni altro mezzo distruttivo e di cattura; la navigazione a motore e ogni forma di discarica di rifiuti solidi e liquidi”.

«In attesa della risposta del Comune, continueremo ad informare la cittadinanza affinché l’ignoranza e l’oscurantismo siano spazzati via dalla volontà di partecipare democraticamente alla difesa e alla rigenerazione del bene comune più importante per una città di mare come Ancona: la biodiversità e la bellezza del nostro ambiente marino» conclude il Comitato promotore.

 

Area Marina Protetta, bocciata la richiesta di referendum

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